Roma, 21 gennaio 2025 – La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia Differenziata, nota anche come “legge Calderoli”. La decisione è stata presa dagli undici giudici della Consulta, che hanno motivato il verdetto sottolineando come “l’oggetto e la finalità del quesito non risultino chiari”, compromettendo la possibilità di un voto consapevole.
Secondo la sentenza, che sarà depositata nei prossimi giorni, il quesito referendario avrebbe inciso sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, richiedendo di fatto una revisione costituzionale piuttosto che un referendum abrogativo. La Consulta aveva già rilevato in passato criticità nella legge, tra cui questioni legate ai Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) e al regime fiscale.
Ammissibili cinque referendum
La Consulta ha invece dichiarato ammissibili altri cinque referendum su temi che spaziano dalla cittadinanza alla disciplina dei contratti di lavoro. I cittadini saranno chiamati alle urne in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Tra i quesiti ammessi figurano:
- Riduzione dei tempi di residenza per la cittadinanza: da 10 a 5 anni per gli stranieri extracomunitari maggiorenni.
- Tutela contro i licenziamenti illegittimi: modifica del contratto a tutele crescenti.
- Disciplina delle indennità di licenziamento per piccole imprese.
- Norme sui contratti a termine: limitazioni a proroghe e rinnovi.
- Responsabilità solidale nei contratti di appalto: esclusione della responsabilità per infortuni causati da rischi specifici delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
Reazioni politiche
La decisione della Consulta ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha celebrato la bocciatura del referendum come un segnale di solidità del percorso verso l’autonomia regionale: “Questo è il momento di proseguire con determinazione. L’autonomia rappresenta un’opportunità per tutto il Paese”. Dello stesso avviso Fabrizio Cecchetti della Lega e Maurizio Gasparri di Forza Italia, che hanno sottolineato l’importanza di correggere la legge in Parlamento seguendo i rilievi della Consulta.
Di tono opposto le dichiarazioni delle opposizioni. Alessandro Alfieri del PD ha definito la legge sull’autonomia differenziata “un fattore di disgregazione dell’unità nazionale”, mentre Riccardo Magi di Più Europa ha ribadito l’importanza della partecipazione ai referendum ammessi: “I referendum si uccidono con la mancata partecipazione. Invitiamo tutti a votare”.
Anche il Movimento 5 Stelle ha criticato la legge Calderoli, definendola “uno zombie legislativo” già depotenziato dalla Consulta a novembre.
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