ROMA — Dopo le aggressioni alle forze dell’ordine a Roma e Bologna, il governo accelera su un nuovo provvedimento per tutelare gli agenti in servizio. Si parla di una norma destinata a modificare il codice di procedura penale, introducendo una fattispecie che eviterebbe ai magistrati di iscrivere automaticamente nel registro degli indagati agenti coinvolti in ipotesi di reato, laddove vi siano prove evidenti a discolpa.
L’obiettivo è garantire massima protezione alle forze dell’ordine, riducendo i tempi delle indagini e limitando le ripercussioni sul piano personale e professionale, come la sospensione dal servizio e dallo stipendio.
Un percorso alternativo per le indagini
Secondo il piano in discussione, il magistrato inquirente potrebbe verificare i fatti senza procedere immediatamente all’iscrizione nel registro degli indagati, demandando il caso alle corti d’appello in presenza di prove evidenti. Questa opzione, comunque, rimarrebbe a discrezione del pubblico ministero, che manterrebbe il potere di procedere qualora emergessero elementi incriminanti durante le indagini.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano stanno lavorando in queste ore per definire i dettagli del provvedimento, che potrebbe essere presentato sotto forma di decreto o come emendamento a un disegno di legge già in discussione.
La priorità del governo: proteggere chi serve il Paese
L’encomio conferito venerdì scorso dal ministro della Difesa Guido Crosetto al maresciallo Luciano Masini, indagato per eccesso di legittima difesa, è stato il preludio a una stretta. Gli episodi di violenza contro gli agenti hanno spinto Palazzo Chigi a intervenire con urgenza per rafforzare la tutela delle forze dell’ordine.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sottolineato l’importanza del provvedimento: “Tutti condividono l’urgenza di definire un quadro normativo che includa tutele aggiuntive per chi indossa la divisa, oltre all’innalzamento delle pene per reati violenti”.
Iter parlamentare e prospettive
Il testo dovrà passare dal Consiglio dei Ministri, ma vista la complessità della materia, difficilmente sarà discusso nella riunione odierna. Intanto, il disegno di legge sulla sicurezza, che include oltre 20 nuovi reati, prosegue il suo iter nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato.
La maggioranza punta a una rapida approvazione, ma l’inserimento di nuove norme in questo contesto potrebbe riaprire tensioni politiche. Tuttavia, il governo sembra determinato a procedere per garantire maggiore serenità e operatività alle forze dell’ordine.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
Sezioni Unite, ordinanza sul terzo mandato COA | Il commento del presidente Nesta
Nella valutazione del numero dei mandati dei Consiglieri dell’Ordine, si deve tener conto anche della consiliatura non terminata per le dimissioni, motivate da ragioni personali,…
Femminicidio, primo sì unanime in Senato: nasce il nuovo reato con pena dell’ergastolo
La Commissione Giustizia approva l’articolo 577-bis del codice penale: introdotto un reato autonomo per punire gli omicidi di donne dettati da odio e prevaricazione. Bongiorno:…
Giustizia Riparativa: a Treviso un tribunale di studenti che risolve le controversie
Nei giorni scorsi, l’Istituto superiore Besta di Treviso ha inaugurato l’aula di mediazione, ovvero un mini tribunale composto da studenti e professori con lo scopo…
