A partire dal 12 gennaio 2025, con l’introduzione del Collegato Lavoro, i professionisti ordinistici potranno chiedere il rinvio delle scadenze fiscali in caso di parto o ricovero dei figli minori, un’estensione che amplia i diritti già previsti per i casi di gravi malattie o ricoveri del professionista stesso.
La norma, voluta dall’emendamento di Andrea de Bertoldi (gruppo Misto), stabilisce che, per il parto, la sospensione degli adempimenti fiscali scatti dall’ottavo mese di gravidanza fino a 30 giorni dopo il parto. Per il ricovero dei figli minori, invece, la sospensione sarà valida fino a 15 giorni dopo la dimissione. La richiesta di rinvio dovrà essere accompagnata da certificati medici e dalla copia dei mandati professionali dei clienti, inviati tramite Pec.
Tuttavia, resta esclusa, almeno per ora, la possibilità di rinviare gli adempimenti contributivi. Un emendamento proposto da de Bertoldi nella Legge di Bilancio 2025, che aveva suscitato interesse, è stato giudicato “meritevole di attenzione” dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ma necessita di ulteriori approfondimenti.
Nel frattempo, anche il presidente dell’Int (Istituto Nazionale Tributaristi), Riccardo Alemanno, ha sottolineato la necessità di estendere le tutele anche ai professionisti non ordinistici. Attualmente, infatti, la legge esclude i professionisti iscritti in registri non ordinistici, una situazione che potrebbe evolversi, con diverse proposte già presentate in Parlamento.
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