Luca Zaia, presidente del Veneto, affronta con serenità l’incertezza sul suo futuro politico, in bilico tra la possibilità di un terzo mandato e il limite attuale che lo escluderebbe dalla ricandidatura. In un’intervista al Corriere della Sera, sottolinea l’importanza di affrontare le riforme senza paura e di garantire ai cittadini la libertà di scegliere chi governarli: “Prima o poi qualcuno dovrà dire una parola chiara su questo tema: è giusto o no che i cittadini possano votare quante volte vogliono per tutte le cariche tranne che per quelle dei sindaci di grandi città e dei presidenti di Regione?”.
Zaia non nasconde il suo scetticismo verso un sistema che, a suo dire, rischia di ridurre il cittadino a spettatore passivo: “Dobbiamo decidere se interpretare il contratto sociale di Rousseau, dove il cittadino può togliere la delega quando non si fida più, o se considerare gli italiani come comparse nel sistema pubblico”.
Sanità e liste d’attesa: il modello Veneto
Uno dei punti di forza del Veneto, secondo Zaia, è la sanità. “Dal 2010 abbiamo affrontato liste d’attesa lunghissime. Dopo il Covid, eravamo in emergenza totale, ma ora le prestazioni con prescrizione a 10 giorni vengono erogate nei tempi previsti. Abbiamo ridotto dell’87% le liste oltre i 60 giorni e del 77% quelle oltre i 30 giorni”. Zaia rivendica il successo del modello veneto, basato su investimenti mirati e gestione rigorosa: “Abbiamo utilizzato ogni euro dei 47 milioni di finanziamenti statali per abbattere le liste d’attesa”.
Sul tema del centro unico di controllo annunciato dal ministro Schillaci, Zaia si dice favorevole, ma con riserva: “Noi utilizziamo un sistema di gestione centralizzato dal 2020. Se ci sarà un centro unico nazionale, vedremo chi spende bene e chi no. Ma sembra che le Regioni commissariate, come Molise e Calabria, abbiano molti più problemi delle altre”.
Autonomia: una scelta necessaria
Zaia si dichiara fermo sostenitore dell’autonomia regionale: “Autonomia o si fa per scelta o si dovrà fare per necessità. Dobbiamo alzare l’asticella di chi sta peggio, senza abbassare quella di chi sta meglio. È un cambiamento indispensabile per superare le disuguaglianze tra Nord e Sud”.
Il futuro politico
Riguardo al suo possibile addio alla presidenza della Regione, Zaia mantiene la calma: “Quando e se avverrà, ci penserò. Non spreco tempo in congetture. In 10 mesi possono succedere molte cose”. E sulla possibilità che la Lega corra da sola alle prossime elezioni, commenta: “Sono tutte ipotesi. Vedremo cosa accadrà. I cittadini devono scegliere chi li governerà, e c’è chi torna a casa dopo un solo mandato”.
Conclude, con una punta di pragmatismo: “Cambiare per cambiare non assicura il consenso. La gente deve avere fiducia in chi governa, e questo è ciò che conta davvero”.
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