Dal 2025, gli assegni pensionistici saranno meno generosi a causa della revisione dei coefficienti di trasformazione applicati ai montanti contributivi. Un lavoratore di 67 anni con 400.000 euro di contributi accantonati, ad esempio, riceverà una pensione annua di 22.432 euro se andrà in pensione dal prossimo anno, contro i 22.892 euro previsti per chi si ritira entro il 2024. La differenza è di 460 euro annui, circa 35 euro al mese.
La novità è stata introdotta dal decreto ministeriale n. 436/2024, che stabilisce i nuovi coefficienti per il biennio 2025/2026. Questa è la settima revisione dal 2009 e, come le precedenti (con l’eccezione del biennio in corso), comporta una riduzione dell’importo delle pensioni. I coefficienti, aggiornati periodicamente, determinano l’ammontare dell’assegno sulla base dell’età e dei contributi versati, e influenzano direttamente il sistema contributivo.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Google versa 326 milioni al Fisco italiano: la Procura di Milano archivia le indagini
Il colosso tech chiude il contenzioso fiscale relativo agli anni 2015-2019. Già nel 2017 aveva risarcito l’Agenzia delle Entrate con oltre 300 milioni.

Sentenza già scritta: la scoperta dell’avvocato durante il processo
Nonostante il processo per maltrattamento non fosse ancora concluso, era già stata scritta la sentenza di condanna. Il difensore dell’imputato ha casualmente scoperto il dispositivo…

L’importanza di scrivere bene un ricorso (lo dice anche la Cassazione)
Un avvocato che scrive un ricorso poco chiaro, incoerente e prolisso non può stupirsi dell’eventuale dichiarazione di inammissibilità da parte della Cassazione. Una tale situazione…