Milano – Un’importante operazione internazionale, coordinata da Eurojust, l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, ha portato alla chiusura di tre server che ospitavano “infostealer”, un tipo di malware specializzato nel furto di dati personali, largamente utilizzato per commettere crimini informatici su scala globale. La notizia arriva direttamente dall’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale.
L’intervento ha visto la collaborazione di autorità di diversi Paesi, tra cui Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Portogallo, Regno Unito e Australia. I tre server, localizzati nei Paesi Bassi, sono stati chiusi e due domini sospetti sono stati sequestrati. L’operazione ha portato anche alla formalizzazione di accuse negli Stati Uniti e all’arresto di due persone in Belgio.
Gli infostealer coinvolti, identificati come RedLine e META, hanno preso di mira milioni di utenti in tutto il mondo. Tra i dati sottratti figurano nomi utente, password, indirizzi e-mail, numeri di telefono, portafogli di criptovaluta e cookie di sessione, informazioni che venivano poi rivendute a criminali informatici per attività illecite come il furto di denaro e operazioni di hacking.
L’operazione si è conclusa il 28 ottobre scorso, segnando un passo importante nella lotta contro la criminalità informatica. Per chi teme di essere stato vittima dei malware RedLine e META, una società di sicurezza ha messo a disposizione uno strumento online per verificare se i propri dati sono stati compromessi, fornendo inoltre indicazioni sulle azioni da intraprendere in caso di violazione.
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