“È successo di nuovo. Un provvedimento giudiziario in tema di immigrazione non è stato criticato nei suoi contenuti e nelle corrette forme processuali, ma attraverso l’attacco diretto e personale a uno dei giudici che ha preso la decisione. Come purtroppo era prevedibile, nel clima di costante delegittimazione creato dai continui e violenti attacchi personali a giudici che prendono decisioni sgradite, assistiamo a gravissime e vili minacce, anche di morte, questa volta ai danni di Silvia Albano, componente della sezione immigrazione del Tribunale di Roma (uno dei sei magistrati che hanno bocciato il trattenimento dei migranti a Gjader, ndr). L’Associazione Nazionale Magistrati esprime la propria vicinanza alla collega, nella certezza che saprà mantenere costante il proprio equilibrio e la propria imparzialità. Ribadisce la forte preoccupazione per l’assetto costituzionale dei poteri dello Stato, ancora una volta minato dalla delegittimazione del potere giudiziario”. Così la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati in una nota.
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