La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito alla questione dell’assegno unico familiare, prospettando un nuovo acceso confronto tra Roma e Bruxelles. Il governo italiano si difende citando “risorse limitate”.
Il caso dell’assegno unico
L’assegno unico, entrato in vigore nel 2022, prevede che solo i lavoratori residenti in Italia da almeno due anni o i cui figli risiedono in Italia possano beneficiarne. La Commissione Europea ritiene che questa legge discrimini i lavoratori mobili provenienti da altri Stati membri, in violazione del diritto europeo in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione.
La reazione del governo italiano
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “surreali” le motivazioni della recente procedura di infrazione dell’UE contro l’Italia. Il governo sostiene che le risorse disponibili sono limitate, una posizione ribadita da Flavio Tosi, eurodeputato di Forza Italia: “Ogni Paese deve confrontarsi con le risorse disponibili. L’Italia è tra i Paesi con il debito più alto dell’UE e non possiamo confrontarci con Francia, Germania o altri membri fondatori dell’UE che possono permettersi di spendere di più o di accumulare più debito.”
Azione legale e risposte
Nonostante l’aumento delle risorse destinate ai benefici familiari di tre miliardi di euro, l’esecutivo italiano afferma di non poter investire ulteriormente. L’assegno unico familiare è una misura centrale del programma di Fratelli d’Italia per affrontare il calo del tasso di natalità in Italia.
Precedenti e aspettative
La disputa si inserisce in un contesto di tensioni già esistenti tra Italia e UE. La decisione della Commissione di avviare l’azione legale segue una lettera di commento alle conclusioni della relazione sullo Stato di diritto 2024, inviata dal governo italiano alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Roma ha risposto alla lettera di costituzione in mora della Commissione nel 2023 e al parere motivato alla fine dello stesso anno, ma le risposte non hanno soddisfatto le richieste dell’UE. Il caso è quindi stato deferito alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Dichiarazioni e prospettive
In una recente intervista, Giorgia Meloni ha espresso l’auspicio per una “ragionevolezza” da parte della Commissione, ma ha anche avvertito che l’Italia è pronta a “fare battaglia” se necessario. La decisione della Corte di Giustizia potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’Italia, ma anche per il futuro delle politiche sociali e di mobilità lavorativa nell’Unione Europea.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
Attenzione alla truffa telefonica dell’offerta Tim scaduta
I tentativi di truffa non si fermano mai. Infatti, molti utenti stanno lamentando di ricevere delle telefonate da un presunto call center TIM, che cerca…
Diffamazione: La Cassazione fa chiarezza sugli elementi essenziali del reato
Roma, 26 giugno 2024 – La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 25026 del 25 giugno 2024, ha fatto chiarezza sugli elementi essenziali…
Concordato preventivo, caos Entratel: commercialisti in allarme ma nessuna proroga
Il blocco del sistema ha unito il Consiglio nazionale e le sigle sindacali dei commercialisti, che hanno lanciato appelli al Ministero dell’Economia e alle autorità…