Con una nota, Cassa Forense comunica che il contributo minimo integrativo per il 2023 potrà essere versato anche tramite modello F24, oltre a PagoPA. L’utilizzo del modello F24 permette di compensare il contributo previdenziale con i crediti sia per le spese che per i diritti e gli onorari che spettano agli avvocati ammessi al gratuito patrocinio.
Tale adempimento ha visto la conferma a seguito della sentenza n. 18854/2023 del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso avanzato dalla Cassa contro la riscossione del contributo minimo integrativo del 2023 da parte dei ministeri vigilanti.
Il contributo ammonta a 805,00 euro e scadrà il prossimo 31 dicembre: per questo motivo è «posto in riscossione a partire da martedì 19.12.2023 a mezzo PagoPA». Cassa, con la nota in questione, rende noto che «nonostante i tempi ristretti conseguenti alla pronuncia del Tar si è riusciti ad inserire anche tale modalità».
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Per compilare il modello F24 Ordinario – Sezione Altri Enti Previdenziali e Assicurativi bisogna indicare:
- il codice ente identificativo di Cassa Forense: 0013;
- il codice sede: nessun valore;
- il causale contributo: E107;
- il codice posizione: nessun valore;
- il periodo di riferimento: dal 12/2023 al 12/2023.
I professionisti per cui l’anno 2023 è incluso nei primi cinque anni d’iscrizione all’albo saranno esonerati dal contributo minimo integrativo, e dovranno versare il 4% con il modello 5/2024.
Per gli avvocati iscritti a Cassa Forense per i quali il 2023 è compreso tra il sesto e il nono anno e che si siano iscritti prima dei 35 anni d’età dovranno pagare la metà, ovvero 402,50 euro. Nel caso degli avvocati che nel 2023 sono arrivati a 10 o più anni d’iscrizione, questi dovranno versare l’intera somma di 805,00 euro.
I praticanti iscritti alla Cassa non sono tenuti a pagare il contributo minimo integrativo per tutto il periodo di svolgimento del praticantato, così come i pensionati, a partire dall’anno successivo alla pensione.
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