265 le multe fatte alle aziende italiane per aver violato le norme in materia di privacy presenti all’interno del Gdpr, il regolamento europeo per la protezione dei dati approvato nel 2018. Siamo al secondo posto dopo la Spagna, con le sue 651 sanzioni.
La più recente sanzione comminata da Madrid interessava Google, con una multa da 10 milioni, poiché aveva ceduto illegittimamente dati a terzi e per non aver rispettato il diritto all’oblio. Dopo l’Italia troviamo la Germania con 148 sanzioni e la Romania, con le sue 144 multe.
Al fine di valutare il reale impatto del Gdpr, oltre al numero delle violazioni per mancato rispetto della privacy, è necessario valutare anche l’importo che hanno dovuto pagare.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
Le aziende più colpite del gruppo Meta sono Facebook e WhatsApp. La più recente, che è anche una tra le più significative, risale al 22 maggio 2023, quando il garante per la privacy irlandese ha condannato Facebook al pagamento di 1,2 miliardi di euro per poter chiudere una causa decennale, in relazione al trasferimento illegale dei dati dei cittadini europei sui server statunitensi.
La seconda sanzione più importante è stata invece comminata al colosso dell’e-commerce Amazon. Le autorità del Lussemburgo avrebbero condannato l’azienda al versamento di 746 milioni.
La violazione maggiormente diffusa, che ha riguardato 541 sanzioni, è relativa all’art. 5 comma 1 e all’art. 6 del Gdpr: si tratta di quelle parti che vanno a definire in che modo raccogliere e trattare le informazioni personali ma anche la correttezza del loro utilizzo.
LEGGI ANCHE:
Stretta sul sequestro di smartphone e pc: il pm deve indicare le ragioni dell’atto