Non è piacevole trovare il proprio numero di telefono o l’indirizzo di casa, anzi, potrebbe essere spaventoso. Tuttavia, ci sono dei modi per proteggere la nostra privacy. Google, infatti, ha ampliato le modalità per richiedere la rimozione dei risultati contenenti informazioni personali. Prima, bisognava soddisfare requisiti decisamente stringenti per riuscire a cancellare i propri dati sensibili dai risultati dei motori di ricerca.
Google, oltre a rimuovere le informazioni personali, valuta anche eventuali richieste di cancellazione di deepfake pornografici, immagini di minori e contenuti espliciti. Nessuna garanzia che tali contenuti vengano rimossi, ma verranno sicuramente deviati e non risulteranno tra i principali risultati su Google.
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Scrive Michelle Chang, responsabile delle politiche globali Google, dopo aver annunciato le nuove funzioni: «L’accesso aperto alle informazioni è un obiettivo fondamentale della ricerca, ma lo è anche mettere le persone in condizione di avere gli strumenti necessari per proteggersi e mantenere private le proprie informazioni sensibili e di identificazione personale».
Dunque, le nuove procedure aiutano a tutelarci da minacce quali fughe di informazioni e doxxing, ovvero, quando qualcuno decide di pubblicare online informazioni private su qualcun altro, senza averne il permesso.
Come funziona la procedura per la richiesta di rimozione dei dati personali
Per cominciare, visitiamo la pagina per l’assistenza di Google e clicchiamo sul pulsante Avviare la richiesta di rimozione. Viene chiesto se sono stati contattati i proprietari del sito web dove sono pubblicati i contenuti da cancellare: operazione non necessaria, quindi basta cliccare su No, preferisco non farlo.
Google, poi, chiederà che cosa vogliamo eliminare, e noi potremo specificare quali sono le informazioni che vorremmo rimuovere. Tutti questi passaggi valgono per la rimozione di risultati da siti web attivi. Esiste un modulo separato, invece, per le pagine memorizzate nella cache.
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Google chiederà se la richiesta riguarda la condivisione di dati per finalità di doxxing, che definisce come «condivisi o meno con un intento dannoso oppure a scopi di minaccia o di molestia». Per inoltrare la richiesta dovremmo inserire anche il nome completo, paese di residenza e mail. Le richieste di rimozione valgono soltanto per informazioni che riguardano la persona che presenta la domanda oppure qualcuno che si rappresenta ufficialmente.
Nel modulo possono essere inviati sino a 1000 link contemporaneamente. Google richiede anche di inserire l’url che rimanda al contenuto o all’immagine. Alla richiesta va allegato uno screenshot che aiuti a capire in che punto della pagina appaiono le informazioni personali da rimuovere.
Alla fine di tutto verrà richiesta la condivisione di un elenco dei termini di ricerca pertinenti, come il nome completo e il soprannome. Arriverà una mail da Google nella quale viene confermato che la richiesta è stata correttamente ricevuta. Non ci sono delle tempistiche, ma Google vi avviserà dopo aver deciso se rimuovere quanto richiesto o se non fare nulla, fornendo adeguate spiegazioni in qualsiasi caso.
Meglio prevenire che curare. Dai un’occhiata ai prodotti Servicematica, pensati appositamente per la privacy di tutti, privati e aziende. Se hai qualche domanda, non esitare a contattarci al 041 309 4509. Oppure scrivici direttamente sui social 😊
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