Martedì 18 aprile 2023
Come siamo messi a livello di innovazione e digitalizzazione della PA? Vediamo insieme i punti principali del Piano Triennale AgID.
Il passaggio a SERCQ
Il passaggio da PEC a SERCQ avverrà in conformità agli art. 43 e 44 del Regolamento eIDAS, certificando in tal senso l’identità dei mittenti e dei destinatari, oltre a viaggiare in direzione dell’interoperabilità dei servizi europei.
Lo scorso agosto, AGID ha cominciato ad utilizzare le nuove regole tecniche per i servizi di recapito certificato qualificato: si tratta del primo step di un percorso che parte della PEC e porterà alla SERCQ (Servizio Elettronico di Recapito Certificato Qualificato), seguendo le indicazioni che arriveranno con un DPCM.
Leggi anche: La PEC diventa europea: quali saranno le conseguenze?
Per Giovanni Manca, esperto ICT: «La maggior parte delle modifiche è trasparente all’utente e le dichiarazioni dei maggiori gestori sembrano confermare che le modalità operative e d’uso saranno, per quanto possibile, identiche a quelle della PEC, che poi sono quelle della posta elettronica ordinaria. Le regole comunitarie impongono delle modifiche operative. Il mittente deve essere riconosciuto con certezza e l’accesso al sistema dovrà utilizzare l’autenticazione a doppio fattore. In tal senso alcuni gestori stanno già informando gli utenti e provvedendo ai nuovi meccanismi».
Sportello Digitale Unico
Grazie ad un investimento di 90 milioni di euro, lo Sportello Digitale Unico risponderà alle richieste di maggior mobilità per i cittadini europei. SDG, Single Digital Gateway, offrirà a cittadini e imprese un accesso agevolato ad informazioni e procedure online.
Secondo il Regolamento EU 2018/1724 sul SDG, si intende costruire uno sportello unico digitale europeo, che garantisce l’esercizio dei propri diritti, ma anche quello di fare impresa all’interno dell’UE. Entro il prossimo dicembre, le PA competenti adegueranno i propri procedimenti alle specifiche tecniche di implementazione del SDG.
Inoltre, si prevede anche maggior partecipazione al Your Europe Portal, servizio che guida tutti i cittadini UE ad accedere ai siti più importanti degli stati membri.
Banche dati
Importanti per la gestione dei dati delle PA sono le Banche dati di interesse nazionale, che si concretizzeranno con l’utilizzo e l’implementazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, la PDND.
Secondo il Codice di Amministrazione Digitale, CAD, saranno le seguenti piattaforme a generare interesse a livello nazionale:
- RNDT, Repertorio nazionale dei dati territoriali;
- ANPR, Anagrafe nazionale della popolazione residente;
- BDNCP, Banca dati nazionale dei contratti pubblici;
- Casello giudiziale;
- Registro delle Imprese;
- Archivi automatizzati per l’immigrazione e l’asilo;
- ANA, Anagrafe nazionale degli assistiti;
- Anagrafe delle aziende agricole;
- ANNCSU, Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane;
- Base dati catastale;
- IPA, Indice delle Pubbliche Amministrazioni;
- INI-PEC, Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese;
- ACI, Pubblico registro automobilistico;
- Anagrafe tributaria;
- Catalogo dei dati delle PA;
- Catalogo dei servizi a cittadini e imprese;
- SINFI, Sistema informativo nazionale federato delle Infrastrutture.
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Open ID Connect
OpenID Connect (OIDC), ovvero «lo standard di autenticazione attualmente utilizzato dalla quasi totalità delle moderne applicazioni web e mobile nel mondo privato, caratterizzato da alti livelli di flessibilità e sicurezza, semplicità di implementazione ed efficacia nell’interoperabilità», è in produzione dallo scorso luglio per CIE.
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, IPZS, nelle prossime settimane implementerà la OIDC Federation, ed entro Luglio 2023 SPID e CIE effettueranno l’upgrade a OIDC.
Risulterà sufficiente integrare il protocollo OIDC soltanto su un sistema tra SPID e CIE; di fatto, dunque, non sarà necessario erogare un corso di formazione se un ente ha implementato tale protocollo almeno in un’identità.
Indice dei domicili digitali
INAD, l’Indice nazionale dei domicili digitali, è un elenco pubblico che contiene i domicili digitali eletti, destinati alle comunicazioni che hanno valore legale con la Pubblica Amministrazione.
Di INAD si parla ormai da anni. Ci sono già regolamenti e linee guida associati, come le linee guida AGID, che spingono verso la digitalizzazione e gli invii telematici. Tuttavia, resta un dubbio: quando tutto questo sarà realmente disponibile?
Piattaforma Digitale Nazionale Dati
PDND abilita l’interoperabilità dei sistemi informativi di Enti e di Gestori di Servizi Pubblici, spingendo verso il principio del once-only, principio secondo il quale un cittadino debba fornire soltanto una volta le proprie informazioni alle PA.
Chi aderisce alla piattaforma potrà comunicare in maniera semplice, sicura e veloce, senza chiedere ai cittadini informazioni che sono già in possesso da parte di altri enti.
La piattaforma diventerà un hub dei dati della PA e un punto di riferimento per i dati accessibili con profilazione, come l’ISEE, e per gli open data.
Sportello Unico Attività Produttive
È stato attivato un gruppo tecnico per la stesura delle “specifiche tecniche SUAP”, definendo le modalità telematiche per comunicare e trasferire i dati tra i SUAP e gli enti coinvolti.
Anche il PNRR prevede un intervento per la digitalizzazione delle procedure, mettendo a disposizione 324,4 milioni di Euro. Secondo quanto riportato da una relazione del Parlamento: «Sono in avanzato corso di formalizzazione le procedure per la stipula delle convenzioni con i soggetti attuatori. L’analisi as is, avviata nel corso del primo semestre 2022, consentirà di tracciare la distanza tra le piattaforme esistenti e le specifiche tecniche dei SUAP adottate in attuazione del decreto interministeriale 12 novembre 2021».
Concentrarsi sulle procedure SUAP vuol dire aiutare le imprese a concentrarsi sul business, semplificando la burocrazia e migliorando la produttività.
Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale
Secondo il sito, «L’ACN è l’Autorità nazionale per la Cybersicurezza istituita con il D.L. 14 giugno 2021, n. 82, a tutela degli interessi nazionali nel cyberspazio. Garantisce l’implementazione della strategia nazionale di Cybersicurezza adottata dal Presidente del Consiglio, promuove un quadro normativo coerente nel settore, ed esercita funzioni ispettive e sanzionatorie. Sviluppa collaborazioni a livello internazionale con agenzie omologhe. Assicura il coordinamento tra i soggetti pubblici e la realizzazione di azioni pubblico-private volte a garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica per lo sviluppo digitale del Paese».
Risulta centrale nella migrazione al cloud della PA, e dal 19 gennaio 2023 subentra ad AgID per quanto riguarda la competenza per i servizi cloud.
Misure Minime di Sicurezza ICT
Un pratico riferimento per la valutazione e il miglioramento del livello della sicurezza informatica delle amministrazioni sulle le misure minime di sicurezza ICT, emanate da AgID. Tali misure consistono in controlli tecnologici, organizzativi e procedurali, utili alle PA per la valutazione della propria sicurezza informatica.
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