Mercoledì 22 marzo 2023 sono state arrestate 10 persone nell’ambito di alcune indagini condotte dalla Guardia di Finanza, riguardo due truffe collegate ai bonus edilizi. Queste avrebbero portato al sequestro di falsi crediti d’imposta, per un valore di 3 miliardi e 200 milioni di euro.
Le truffe sono state scoperte grazie a due indagini separate, una ad Asti e una ad Avellino. Tali indagini riguardano l’ecobonus, il bonus facciate e il Superbonus. Le persone indagate sarebbero circa una quarantina.
Da queste indagini sono emersi tantissimi casi di richieste d’accesso ai bonus in questione per operazioni completamente inventate. Secondo le indagini venivano richiesti degli interventi di ristrutturazione per edifici inesistenti oppure per immobili intestati a persone che non soltanto non ne erano proprietarie, ma talvolta anche morte.
In un caso un soggetto avrebbe presentato domanda per un centinaio di immobili, e in un altro ancora erano stati fatti dei preventivi molto gonfiati, di milioni di euro.
Si ipotizza che le truffe girassero intorno ai crediti d’imposta, ovvero alle detrazioni fiscali che si ottengono per l’accesso ai bonus edilizi, da cedere a banche o imprese, al fine di avere subito il denaro per lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione.
Dunque, sarebbero state fatturate alcune operazioni inesistenti, per dei lavori che non sono mai avvenuti e per i quali si richiedeva la detrazione fiscale. I crediti d’imposta fittizi sarebbero stati girati successivamente ad imprese e ad istituti finanziari.
Al momento non è chiaro quanti soldi siano effettivamente riuscite ad incassare le persone indagate, anche se si parla di una cifra di decine di milioni di euro.
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Secondo i dati raccolti da ISTAT, i bonus edilizi avrebbero peggiorato più del previsto i conti pubblici. E’ stato stimato che il rapporto tra PIL e deficit, nel 2022, è stato dell’8%, nonostante una stima del 5,6%.
Nel giro di tre anni, il deficit dello Stato è stato peggiore rispetto alle previsioni, che per ISTAT ammonta a 80 miliardi di euro in più. È per questo che il governo ha deciso di bloccare la maggioranza dei crediti del Superbonus.
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