Sabato 25 febbraio 2023 è stato imbrattato il palazzo della Regione Liguria. Ignoti, infatti, avrebbero lasciato delle scritte minacciose contro il Guardasigilli, Carlo Nordio.
«Nordio assassino», si legge nelle scritte, conseguenti a dei blitz che potrebbero essere collegati ad alcuni atti dimostrativi da parte degli anarchici, che manifestano solidarietà con il detenuto al 41-bis Alfredo Cospito.
Giovanni Toti, presidente delle Regione, condanna fermamente i gesti d’odio. «Le scritte comparse in queste ore sul palazzo della Regione Liguria dimostrano ancora una volta che il clima d’odio che sta dilagando nel nostro Paese è diventato intollerabile. Le Istituzioni devono essere unite e saper gestire con risolutezza e polso fermo i momenti di tensione. Al ministro Nordio, a cui sono indirizzate alcune delle scritte, va la nostra solidarietà».
Conclude Toti: «Non saranno di certo questi gesti ad intimidirci. Continueremo a lavorare a testa alta per combattere ogni forma di violenza e criminalità».
Il segretario provinciale della Lega Nord di Genova, Francesca Corso, ha dichiarato: «La Lega esprime tutta la sua solidarietà alle forze dell’ordine e a tutti coloro che hanno subito danni e condanna i gesti incivili compiuti da vandali che si sono intrufolati tra i manifestanti presenti al corteo organizzato dal Collettivo autonomo dei lavoratori del Porto. Scritte sulle auto della polizia locale, della finanza, sulle vetrate delle banche. Speriamo che questi teppisti vengano identificati al più presto e assicurati alla giustizia».
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Cospito, nel frattempo, non accenna a voler fare passi indietro. «Una persona convinta di sé e di quello che sta facendo», riferisce il legale del detenuto, Flavio Rossi Albertini.
«Bisognerà tentare nuove strade che non abbiamo già percorso in precedenza, anche fuori dall’Italia», continua il legale. Cospito «prende atto dei passi che sono stati compiuti da chi doveva decidere delle sue sorti, ma lui vuole andare avanti, ne va della sua vita. Non solo della sua vita, ma anche delle sue prospettive di vita perché il 41-bis non dà grandi prospettive né di vita né di esercitare i propri diritti. Sta facendo una lotta per la vita: l’unica via possibile è quella fuori dal 41-bis».
Secondo le ultime relazioni mediche, i valori di Cospito sono nella norma. Durante il suo ricovero, durato circa due settimane, ha preso anche un paio di kg.
Nelle ultime ore, i difensori di Cospito stanno valutando un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, per contestare il rigetto della Cassazione sull’annullamento del regime del 41-bis.
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