Sta per arrivare un decreto legge finalizzato allo snellimento delle procedure burocratiche che sono previste per avviare un’attività commerciale. La sperimentazione riguarderà 36 categorie di artigiani, per i quali sarà possibile anche avviare la propria attività tramite comunicazione via PEC al Comune di residenza, che sostituirà completamente gli oneri burocratici.
Il nuovo decreto “burocrazia zero”, al quale sta attualmente lavorando Paolo Zangrillo, ministro per la PA, semplificherà 600 procedure entro l’anno 2026. Potrebbe arrivare già entro la fine di febbraio 2023. Fabbri, calzolai, idraulici, falegnami e molti altri potranno risparmiare soldi e tempo, poiché basterà inviare una PEC per cominciare a lavorare.
La PEC andrà, dunque, a velocizzare e a semplificare alcune pratiche amministrative, necessarie per avviare un’attività.
Il decreto burocrazia zero fa parte dell’impegno preso dal Governo grazie al PNRR, con l’obiettivo di arrivare, entro il 2026, a semplificare 600 procedure. Le prime 200 dovranno essere “sfoltite” entro il 2024.
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Spiega il ministro Zangrillo: «Un lavoro non facile, ma di fondamentale importanza perché dovrà costituire la base del nuovo rapporto tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. E’ l’eccessiva burocrazia, la difficoltà a reperire informazioni, presentare istanze, avere risposte, a complicare la vita di cittadini e imprese. Capire dove e cosa semplificare, vuol dire intervenire in maniera efficace nei settori strategici e maggiormente critici».
Questa semplificazione verrà inserita all’interno di un decreto legislativo che verrà approvato con tutta probabilità entro la fine del mese di febbraio. Lo scopo è superare il sistema della Comunicazione Unica d’Impresa, che comprende il modello per Registro Imprese, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e Scia per lo Sportello Unico delle Attività Produttive.
Tali passaggi, attualmente, sono necessari per poter aprire un’attività, e dovrebbero essere completamente sostituiti da una PEC al Comune in cui si svolge l’attività.
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Le attività che potranno ricevere l’ok con Burocrazia zero, sono quelle collegate all’edilizia: muratori, idraulici, carpentieri, piastrellisti, elettricisti, falegnami, fabbri, ebanisti, tornitori, restauratori e decoratori. E ancora, sartorie, calzolai e riparatori di elettrodomestici.
Oltre agli artigiani, i primi interventi previsti per febbraio riguarderanno ambiente, disabilità, edilizia, energia e telecomunicazioni. Tuttavia, entro la fine del 2023, il numero di procedure semplificate potrebbe toccare quota cento, includendo anche quelle necessarie all’avvio di attività ricettive quali B&B, agriturismi e breakfast, che ad oggi devono seguire regole differenti a seconda della regione.
Il fine è quello di arrivare ad una normativa semplificata e unica, in modo tale da garantire piena interoperabilità tra le amministrazioni. Per tutte le attività dovrebbe dunque realizzarsi la semplificazione burocratica che permetterà di inviare una PEC per avviare l’attività.
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