15 Febbraio 2022

Decreto con le linee guida per esame avvocatura

Arriva il decreto con le Linee Guida per la prima prova verso l’abilitazione forense

Ai sensi dell’art. 6 comma 4 del decreto legge n. 139/2021 Marta Cartabia adotta le Linee Guida per gli esami di abilitazione all’avvocatura. Queste arrivano alle Commissioni d’esame dei diversi distretti italiani per la formulazione dei quesiti della prima prova orale. Il fine delle linee guida è l’omogeneità su oggetto, struttura e materie.

Ecco il Decreto con le Linee Guida per l’esame orale all’abilitazione dell’avvocatura

Dunque, la prima prova orale ha come obiettivo misurare le conoscenze di diritto sostanziale e diritto processuale del candidato. E, lo fa attraverso la discussione di una questione pratico-applicativa nella forma della soluzione di un caso. Sarà il candidato a scegliere la materia, tra le seguenti possibilità:

  • Materia regolata dal codice civile;
  • “” dal codice penale;
  • Diritto amministrativo.

Per quanto riguarda lo svolgimento della prova, si assegna un’ora complessiva di tempo dal momento della dettatura del quesito. Nello specifico, mezz’ora si dedicherà all’esame preliminare del quesito e un’altra mezz’ora alla discussione. Poi, durante l’esame preliminare del quesito il candidato può consultare:

  • Codici (anche commentati esclusivamente con la giurisprudenza);
  • Leggi;
  • Decreti dello Stato.

Inoltre, il quesito non deve essere di carattere meramente teorico nonché sostanziale o esclusivamente processuale. Poi, dovranno presentare una struttura uniforme che si costituisce in questo modo:

  • Breve esposizione di un caso prospettabile nell’esperienza professionale;
  • Indicazione di circostanze utili a individuare i profili o gli elementi di valore per il diritto sostanziale e processuale;
  • Posizione del quesito al candidato, che assume le vesti del legale.

Invece, per quanto riguarda il caso, esso si dovrà formulare in maniera tale da poterlo riferire a uno o più istituti di diritto sostanziale o processuale.

La valutazione alla prima prova orale per l’abilitazione alla professione forense

A questo punto, quali sono i criteri di valutazione delle prove del candidato? Anzitutto, la prova andrà a verificare le capacità del candidato di elaborare in tempo breve il caso. E, di individuare eventuali rimedi ad esso grazie al supporto dei testi di legge con la sola annotazione della giurisprudenza. Inoltre, fondamentale è il modo di discutere il caso in questione, che dovrà essere sintetico ed efficace.

In altre parole, ecco un elenco dei criteri di valutazione ai quali le Commissioni devono riferirsi per il giudizio sui candidati:

  • Correttezza della forma espositiva, anche sotto il profilo grammaticale e sintattico, padronanza nell’uso del linguaggio giuridico;
  • Chiarezza, logicità̀, completezza, sinteticità̀, rigore metodologico dell’esposizione;
  • Capacità di individuare i nuclei problematici, le questioni di diritto, gli istituti sostanziali e processuali coinvolti, la disciplina applicabile, gli eventuali orientamenti giurisprudenziali e dottrinali;
  • Dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati, strettamente pertinenti al quesito da risolvere;
  • Capacità di stabilire nessi tra gli istituti sostanziali e processuali che vengono in rilievo;
  • Dimostrazione di concreta capacità di prospettare soluzioni plausibili di problemi giuridici, sulla base del diritto sostanziale e del diritto processuale, anche attraverso riferimenti essenziali agli orientamenti giurisprudenziali e ad eventuali esperienze maturate durante la pratica professionale;
  • Capacità di argomentare adeguatamente e in modo persuasivo la soluzione del caso prospettata all’esito dell’esame preliminare;
  • Dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità̀.

 

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