Che cosa prevede il Codice deontologico circa i doveri di informazione verso clienti e assistiti
Il codice deontologico stabilisce i doveri posti in capo all’avvocato circa le informazioni dovute al cliente. In effetti, si tratta di un dovere di informazione che va adempiuto sia prima che durante l’esecuzione del mandato. Tale dovere di informazione va a materializzarsi in un compito di guida e indirizzo che il legale compie per render l’assistito/ cliente in grado di valutare i rischi insiti nell’iniziativa giudiziale.
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Doveri dell’avvocato: informazione, diligenza professionale, strategia difensiva, attività extragiudiziale
Nel codice deontologico forense sono descritte le linee guida di comportamento che il legale deve tenere nel rapporto con il proprio cliente (assistito).
Innanzitutto, all’art.27 si chiarisce che il professionista deve informare chiaramente l’assistito circa:
- caratteristiche e importanza dell’incarico -specificando iniziative e possibili soluzioni;
- possibile durata del processo e oneri;
- la possibilità di negoziazione assistita;
- possibilità di patrocinio a spese dello stato.
Inoltre, (sempre da art.27) l’avvocato deve informare il cliente sullo svolgimento del mandato a lui affidato ogniqualvolta gli venga richiesto; identico dovere nel caso di contenuto legittimamente appreso nell’esercizio del mandato. Tra l’altro (art.26 del CDF), qualora l’incarico comporti anche competenze diverse dalle proprie, il legale è tenuto a prospettare al cliente la necessità di integrare l’assistenza con un altro collega competente in materia.
Infatti, la violazione dei doveri di informazione implica la possibilità d’incorrere in sanzioni disciplinari tra cui la censura.
Dunque, riguardo la necessità di mantenere obbligo di diligenza, l’Avvocato deve impegnarsi a sollecitare, dissuadere ed informare il cliente. Ciò implica che, l’Avvocato è responsabile della strategia difensiva anche nel caso in cui essa sia suggerita dal cliente, “essendo compito esclusivo del legale la scelta della linea tecnica da seguire nella prestazione dell’attività professionale”. Infine, il dovere d’informazione ricade sull’avvocato anche nel caso dell’attività stragiudiziale, intesa come accurata formulazione d’un parere ponderato tra rischi e vantaggi.
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