Se la legge è uguale per tutti, non si può dire che sia anche chiara per tutti.
Sfortunatamente, norme, atti, contratti e altri documenti legali sono quasi sempre incomprensibili soprattutto (ma non solo) ai non professionisti.
Il Legal Design vuole risolvere questa difficoltà.
COS’È IL LEGAL DESIGN
La Legal Design Alliance definisce così il Legal Design:
“un approccio interdisciplinare incentrato sull’uomo, volto a prevenire o risolvere il problema legale. Questo approccio dà la priorità al punto di vista degli utenti della legge – non solo avvocati e giudici, ma anche cittadini, consumatori, aziende, ecc.”.
Il suo obiettivo è semplificare la comunicazione legale, rendere i contenuti subito fruibili, immediatamente comprensibili, senza passare per una dispendiosa decodifica.
NON SOLO LINGUAGGIO
Questo approccio va ben oltre il semplice alleggerimento linguistico, con l’abbandono del “legalese” a favore di un linguaggio più immediato.
Infatti, il Legal Design lavora anche sulla struttura del documento. Non si tratta solo di scegliere un’impaginazione o un font che facilitino la lettura, ma anche di eliminare tutte le informazioni di contorno ambigue o prive di valore, i dettagli che distraggono, gli elementi che affaticano, per non complicare l’esperienza del destinatario.
Inoltre, il Legal Design contempla anche l’uso di altri media che non siano il testo scritto, come le infografiche, per aumentare la comprensibilità dell’informazione che si vuole trasmettere.
Il Legal Design non è qualcosa di lontano e confinato a certi ambienti. In questo anno e mezzo di pandemia tutti noi ne abbiamo visto diversi esempi: basti pensare a tutte le schede informative che, testualmente e tramite immagini, ci hanno presentato il contenuto dei diversi DPCM, spiegandoci cosa potessimo o non potessimo fare.
LA PERSONA AL CENTRO
Il punto cardine del Legal Design è mettere al centro il destinatario dell’informazione e il suo bisogno reale, cioè ottenere una risposta a una domanda o la soluzione a un problema: a chi si rivolge quel documento? Quali sono il linguaggio e il media migliore per comunicare con lui? Cosa desidera ottenere?
Modulare la comunicazione in base a questi aspetti, rendere l’informazione chiara e accessibile, permette di generare fiducia nel destinatario, che è la base di qualsiasi relazione umana, anche professionale.
AVVOCATI E LEGAL DESIGN
Vale la pena ricordare il Decreto n.37 dell’8 marzo 2018, che ha modificato il D.M. 55/2014 relativo alla determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati.
All’art. 1, comma 1-bis, il decreto contempla un aumento dei compensi dell’avvocato nel caso in cui “gli atti depositati con modalità telematiche sono redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione, la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale all’interno dell’atto e dei documenti allegati, nonché la navigazione all’interno dell’atto”.
In sostanza, ciò che viene chiesto e premiato è proprio di facilitare l’esperienza d’uso da parte del Giudice che deve visionare gli atti.
Come si può intuire, la maggiore fruibilità non passa per una semplificazione del lessico — trattandosi di un destinatario con competenze tecniche — ma attraverso tutti quegli espedienti che possono velocizzare, alleggerire, rendere più immediata la lettura: dai link ipertestuali alle tabelle, fino ad elementi grafici più elaborati.
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