Con una specifica delibera inviata alla Min. Cartabia, il CNF si esprime sull’indagine giudiziaria della Procura di Trapani durante la quale diverse sarebbero state eseguite delle intercettazioni di conversazioni tra avvocati e giornalisti a proposito della strategia difensiva.
INTERCETTAZIONI, LA DELIBERA DEL CNF
Nella delibera si legge:
“Il Consiglio nazionale forense stigmatizza la reiterata violazione della segretezza e riservatezza delle conversazioni del difensore che abbiano ad oggetto momenti della strategia difensiva e rileva la necessità di una più ampia tutela della riservatezza delle conversazioni dei difensori che non si limiti alla semplice inutilizzabilità processuale delle intercettazioni illegittimamente acquisite, atteso che lo stesso ascolto, quando ha ad oggetto momenti rilevanti ai fini della strategia difensiva, impatta in maniera significativa sullo stesso rapporto di fiducia con la parte assistita, che deve essere garantito dalla piena libertà dei colloqui”.
E ancora:
“Il Cnf auspica il rafforzamento sanzionatorio a tutela del principio di riservatezza e del segreto professionale e invita gli organi di stampa a condividere la necessità di cautela nel caso di pubblicazione delle intercettazioni di conversazioni di difensori, al fine di non favorire una prassi disfunzionale che, nel caso dell’inchiesta di Trapani sulle Ong, ha interessato anche diversi giornalisti”.
TRA LIBERTÀ E PRIVACY
Ancora nel 2014, l’allora presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, in occasione della I° Giornata europea degli Avvocati, aveva sottolineato l’importanza di tutelare la “confidenzialità tra clienti e avvocati” come “principio insopprimibile dello Stato di diritto”.
Quell’anno la Giornata europea degli Avvocati fu dedicata proprio alla tutela del segreto professionale forense ma anche della privacy dei cittadini nei confronti dell’autorità pubblica in un’epoca in cui la crescente importanza dei Big Data era già chiara.
LA TUTELA DEI DATI
La raccolta di informazione di ogni tipo sui cittadini rende potenti le corporation che se ne occupano. Gli Stati possono attingere a queste informazioni per attività di intelligence, le aziende per finalità commerciali.
Bilanciare la sicurezza pubblica con la libertà di espressione o di informazione e la privacy non è semplice. E questo è particolarmente vero quando si parla di giustizia.
L’allora presidente del CNF Guido Alpa ebbe modo di dichiarare:
“In ogni Paese i Consigli nazionali e gli Ordini locali sono invitati a discutere la problematica, specie nell’ottica della difesa del segreto professionale. Occorrono in altri termini garanzie concrete perché il legale possa comunicare con il cliente in piena sicurezza. Ciò implica che la tutela della privacy sia rafforzata anche nei confronti della pubblica Amministrazione quando il segreto professionale è in pericolo”.
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