La crisi economica generata dalla pandemia covid perdurerà ancora a lungo e per tale motivo Cassa Forense ha deciso di posticipare al 31 marzo 2021 gli adempimenti previdenziali già sospesi.
ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI, I PRECEDENETI PROVVEDIMENTI
Già il 2 aprile 2020 Cassa Forense aveva deciso di:
– sospendere tutti gli adempimenti previdenziali in scadenza tra l’11 marzo e il 30 settembre 2020,
– prorogare al 31 dicembre 2020 i termini per il pagamento dei contributi minimi 2020, l’invio della comunicazione obbligatoria dei dati reddituali relativi al 2019 (mod. 5/2020), i versamenti dei contributi in autoliquidazione connessi al mod. 5/2020, dando la possibilità di scegliere fra quattro diverse modalità di pagamento.
Successivamente, il 18 giugno 2020, una nuova delibera comunicava la ripresa della riscossione dei tributi previdenziali sospesi, indicando per ognuno una nuova scadenza.
Ogni professionista avrebbe ricevuto diversi bollettini MAV con scadenza al 31 ottobre, momento in cui però si è verificata la ripresa dei contagi. Cassa Forense ha notato come «le richieste di pagamento rimaste inevase, risultassero decisamente più elevate rispetto agli anni precedenti».
GLI EFFETTI E LA DECISIONE DI UNA NUOVA PROROGA
È Cassa Forense stessa a spiegare che questi mancati pagamenti avrebbero avuto «evidenti ripercussioni negative sulle posizioni previdenziali degli iscritti interessati». Pertanto, il 10 dicembre 2020 ha deciso per una nuova proroga degli adempimenti, stabilendo un nuovo termine al 31 marzo 2021.
Il termine riguarda anche le richieste di pagamento tramite MAV in scadenza al 31 ottobre 2020.
Sul sito di Cassa Forense è possibile visualizzare la tabella completa degli adempimenti previdenziali e delle loro nuove scadenze.
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