21 Dicembre 2020

2021: sospensione dei pagamento dei contributi previdenziali per le p.iva

2021: sospensione del pagamento dei contributi previdenziali per le p.iva

La Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento che istituisce un fondo per coprire la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali nel 2021 per partite iva.

Garavaglia, primo firmatario della proposta, commenta così l’approvazione unanime:  “Grazie al nostro emendamento alla legge di Bilancio, ora approvato, le partite Iva non dovranno più versare i contributi fissi per tutto il 2021. Un anno bianco che salutiamo con grande soddisfazione. Assurdo obbligare i lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti e professionisti, a pagare le tasse nonostante gli scarsi guadagni causati dall’emergenza Covid”.

CRITERI PER BENEFICIARE DELLA SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI

Più in dettaglio, la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali ricade su partite iva e professionisti:
– il cui reddito nel 2019 non abbia superato i 50.000 euro,
– che nel 2020 abbia subito un calo di fatturato o dei corrispettivi pari o superiore al 33%.

CARATTERISTICHE DEL FONDO

il Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti ha una dotazione complessiva di 1 miliardo di euro.
Coprirà la sospensione parziale del pagamento dei contributi previdenziali (vengono esclusi i premi dovuti all’Inail):
– da parte di lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps,
– da parte dai professionisti iscritti a enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e assistenza (casse previdenziali private),
medici, infermieri e altri professionisti e operatori previsti dalla legge 3/2018 che sono stati assunti per affrontare l’emergenza Covid 19.

La dotazione è ricavata da una riduzione del Fondo istituito per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza COVID-19.

La quota del fondo destinata a coprire professionisti ordinisti, così come i criteri di attribuzione, saranno fissati da uno più decreti congiunti del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia.

Il rispetto dei limiti di spesa è compito degli enti previdenziali che, a seguito di monitoraggio, “ne comunicano i risultati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze. Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori“.

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