Con il via libera definitivo del Senato al disegno di legge n. 1314, che ha già ottenuto l’approvazione della Camera, l’Italia compie un importante passo nella semplificazione normativa. Ora manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per sancire l’abrogazione di oltre 30.000 atti risalenti al periodo prerepubblicano (1861-1946).
L’intervento legislativo mira a eliminare dall’ordinamento una vasta quantità di provvedimenti ormai obsoleti, tra cui regi decreti, decreti luogotenenziali, decreti del Capo del Governo e persino decreti firmati dal Duce del Fascismo.
Il ddl si compone di due articoli e dodici allegati che elencano nel dettaglio gli atti da abrogare. Gli atti sono suddivisi in base alla loro natura e al periodo storico di appartenenza, con un’attenzione particolare a quelli il cui contenuto normativo è stato superato da successive regolamentazioni.
Tra gli esempi di norme eliminate figurano atti istitutivi di enti non più esistenti, regolamenti comunali, provvedimenti fiscali ormai superati e decreti relativi a trattati internazionali i cui effetti si sono esauriti. L’operazione di “pulizia normativa” si rende necessaria considerando l’ingente stock di leggi prodotte dal 1861 a oggi: su oltre 204.000 atti normativi, circa 94.000 erano già stati espressamente abrogati.
Con l’approvazione del ddl 1314, il legislatore prosegue nel processo di razionalizzazione del corpus giuridico italiano, eliminando disposizioni ormai inutilizzabili e contribuendo alla chiarezza e all’efficienza del sistema normativo.
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