Il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS – CoV-2/Covid 19 nei luoghi di lavoro” è il piano per diffondere il vaccino attraverso i luoghi di lavoro, compresi gli studi professionali.
Sottoscritto da Confprofessioni il 6 aprile scorso, il Piano punta:
– ad accrescere la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro,
– a velocizzare il piano vaccinale nazionale per controllare la diffusione della pandemia.
L’obiettivo è, ovviamente, la ripresa celere delle attività produttive e sociali del paese.
IL PROTOCOLLO CONDIVISO DI AGGIORNAMENTO
Al documento è seguito il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” che va ad aggiornare i precedenti Protocolli sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, in particolare quelli del 14 marzo e il 24 aprile 2020.
Allo stato attuale, le attività produttive possono continuare solo in presenza di condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione. Il mancato rispetto delle misure di tutela può determinare la sospensione dell’attività fino a che le condizioni di sicurezza non vengano ripristinate.
VACCINAZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
Il protocollo per le vaccinazioni all’interno delle aziende e degli studi professionali è composto da 16 punti, di cui ora diamo una veloce panoramica:
1 La vaccinazione dei dipendenti di un’azienda o di uno studio rientra tra le attività di sanità pubblica.
2 I datori di lavoro possono manifestare l’intenzione di predisporre punti straordinari di vaccinazione nei luoghi di lavoro per somministrare il vaccino ai dipendenti che ne abbiano fatto richiesta.
3 Nella predisposizione dei piani aziendali, i datori si muovono secondo le regole del Protocollo del 24 aprile 2020, con il supporto del medico competente e di altri eventuali organismi aziendali.
4 I datori presentano i piani all’azienda sanitaria di riferimento.
5 I datori devono specificare il numero di vaccini richiesti per permettere all’azienda sanitaria di organizzarsi con la fornitura.
6 I costi per la realizzazione del piano e per la somministrazione dei vaccini sono a carico del datore, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi di somministrazione (aghi e siringhe), degli strumenti formativi e di registrazione è a carico dei servizi sanitari regionali.
7 I dipendenti devono essere informati a dovere sull’iniziativa.
8 Le adesioni alla vaccinazione da parte dei lavoratori devono essere volontarie, la raccolta deve rispettare la riservatezza ed evitare forme di discriminazione.
9 Il medico competente informa i lavoratori su vantaggi e rischi della vaccinazione, sul tipo di vaccino disponibile, acquisisce il consenso informato, valuta lo stato di salute del richiedente.
10 La vaccinazione avviene a opera di personale sanitario formato e nei luoghi dell’azienda che rispettino criteri di idoneità.
11 Il medico competente si occupa della registrazione delle vaccinazioni, sempre nel rispetto della riservatezza dei dati personali.
12 I datori possono scegliere di non svolgere la vaccinazione in azienda ma in strutture sanitarie private, mediante convenzioni, con oneri a proprio carico ad esclusione del costo dei vaccini che è assicurato dai servizi sanitari regionali.
13 I datori di lavoro esclusi dalla nomina del medico competente e che non possono affidarsi a strutture private possono avvalersi delle strutture sanitarie INAIL. Trattandosi di un’iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri sono a carico dell’INAIL.
14 Nel caso si affidi a una struttura sanitaria privata o all’INAIL, il datore deve comunicare il numero di dipendenti che si vaccineranno. Sarà la struttura ad occuparsi degli aspetti organizzativi e di registrazione.
15 Se la vaccinazione avviene durante l’orario di lavoro, il tempo richiesto rientra in questo.
16 Ai medici competenti e al personale sanitario di supporto è offerto un corso di formazione tramite la piattaforma ISS. Verrà predisposto materiale informativo destinato ai datori di lavoro e ai dipendenti.
Per maggiori informazioni, qui il link al “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro“.
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