2 Marzo 2023

“Un traguardo collettivo”: Margherita Cassano è ufficialmente la nuova presidente della Corte di Cassazione

«Il mio impegno sarà ispirato alla più ampia collegialità verso i protagonisti della giustizia»

Margherita Cassano è ufficialmente la prima donna presidente della Corte di Cassazione, nominata all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della magistratura.

In un’intervista a La Stampa Cassano dichiara: «Io questa presidenza non la vivo come un traguardo individuale, ma collettivo. Sono state tante le donne e tanti gli uomini che hanno lavorato nel tempo per un’effettiva parità tra i sessi in tutti i campi. Il mio impegno sarà ispirato alla più ampia collegialità verso tutti i protagonisti della Giustizia».

Cassano prende il posto di Pietro Curzio, ormai in procinto di andare in pensione. Ha ricevuto una pioggia di congratulazioni, sia dal mondo della politica che da quello delle istituzioni. Per Sergio Mattarella, Cassano «ha un eccellente profilo professionale. Sappiamo tutti che si tratta della prima donna chiamata a ricoprire questo ruolo; questo non ha influito, desidero però sottolinearlo, ricordando che 5 giorni fa ricorrevano i 60 anni dalla legge che ha immesso le donne in magistratura».

L’eccellente Curriculum di Cassano

Cassano è entrata nell’ordine giudiziario giovanissima, a 25 anni. Il primo incarico fu alla Procura di Firenze, nel 1981, dove si fa notare immediatamente, racconta il Consiglio Giudiziario al Csm, «per attaccamento al servizio, abilità nella conduzione delle istruttorie, quantità e qualità dei provvedimenti redatti e degli affari trattati».

L’anno successivo entra già a far parte del gruppo specializzato sulla criminalità e sugli stupefacenti, tema, quest’ultimo, al quale dedicherà anche delle pubblicazioni. Si occupa, parallelamente, di sequestri di persona, omicidi, reati finanziari e contro la PA, infortuni sul lavoro e di reati contro la libertà sessuale.

Lavora nella Direzione distrettuale antimafia di Firenze dal 1991 al 1998, al fianco del procuratore Pier Luigi Vigna. Nel 1998 entra a far parte dei componenti togati del Csm, con il gruppo Magistratura Indipendente, che rappresenta le toghe moderate. Fa parte della Sezione disciplinare per quattro anni.

Nel 2003, a fine mandato, approda in Cassazione. Viene assegnata alla Prima sezione penale, che presiederà in seguito. Da lì in poi si occupa di reati di violenza e omicidi. Nel 2016, invece, ritorna a Firenze come presidente della Corte d’Appello: quattro anni nei quali spinge verso l’informatizzazione e la riduzione dei tempi della Giustizia.

Nel 2020 diviene presidente aggiunto della Cassazione, e in soli 3 anni riesce a “scalare” la Suprema Corte, tenendo sempre ben salda la sua grande umanità, la sua capacità d’ascolto ed il suo rispetto per le persone. «Non dimentico il personale amministrativo. E poi il mondo dell’università, che è un costante stimolo a fare meglio. Da tutti mi aspetto un contributo propositivo di idee».

Una pioggia di complimenti, anche online

Il premier Giorgia Meloni si congratula via Twitter: «Congratulazioni a Margherita Cassano, nuovo Presidente della Corte di Cassazione e prima donna al vertice della Suprema Corte. A lei vanno le mie felicitazioni e i più sinceri auguri di buon lavoro».

Per il Guardasigilli Nordio, la nomina è «il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere». Aggiunge: «La Presidente Cassano sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica».

Alla data del 30 giugno 2022, le donne facenti parte della magistratura hanno superato numericamente i colleghi maschi: rappresentano il 55% del totale e sono 4.952. L’apripista fu la legge 66 del 1963, che permise alle donne di entrare in magistratura, disciplinando anche l’ammissione agli impieghi pubblici e a tutte le cariche.

Le prime 27 vincitrici di concorso entrarono nel 1965, e da quell’anno la percentuale ha cominciato ad aumentare sempre più, anche ai vertici.

Pinelli, il vicepresidente del Csm, ha parlato di un passaggio cruciale, sottolineando come questa nomina «giunge a coronamento del luminoso percorso professionale di altissimo livello e di assoluta eccellenza, coerente, del resto, con l’eccellenza professionale che è patrimonio della Corte di legittimità».

Maria Masi, invece, presidente del Cnf, ha dichiarato: «La nomina testimonia un momento importante nella storia del nostro paese e nel mondo della giustizia. Sono onorata di condividere un momento storico così favorevole al riconoscimento delle capacità professionali delle donne con la presidente Cassano, alla quale esprimo i miei più sentiti auguri di buon lavoro».

Non mancano anche i complimenti di Silvio Berlusconi, che arrivano dal suo profilo Instagram: «La nomina di Margherita Cassano a Primo Presidente della suprema Corte di Cassazione è un’ottima notizia per due ragioni. Prima di tutto per la sua straordinaria competenza giuridica, il grande equilibrio e il profondo senso delle istituzioni che hanno caratterizzato un’intera vita spesa al servizio della giustizia».

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