Sono 11.780 gli addetti in servizio presso gli uffici giudiziari italiani nell’ambito dell’Ufficio per il processo, secondo i dati aggiornati al 31 gennaio 2025. Un contingente numeroso, destinato a essere mantenuto grazie alle prossime assunzioni previste attraverso lo scorrimento della graduatoria nazionale del concorso per 3.946 posti.
A fare il punto sulla situazione è stato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, intervenuto ieri alla Camera in risposta a un’interrogazione parlamentare. Nel corso del suo intervento, Ostellari ha ricordato che, in seguito alla revisione del Pnrr, è stato stabilito che il personale già in servizio al dicembre 2023 possa rimanere fino a giugno 2026, riducendo però il numero complessivo di contratti a tempo determinato da 19.719 a 10.000.
Nonostante il taglio programmato, i numeri attuali restano ben oltre la soglia richiesta dall’Unione europea per il raggiungimento degli obiettivi concordati. Sul tema delle stabilizzazioni post-2026, il sottosegretario ha spiegato che il dicastero di via Arenula è impegnato nel trovare una soluzione normativa e organizzativa, dal momento che la figura di addetto all’Ufficio per il processo non è ancora formalmente inclusa nella pianta organica ministeriale.
Il decreto legge 19/2024 prevede la possibilità di stabilizzazione a determinate condizioni, tramite una selezione comparativa su base territoriale e centrale, nel rispetto delle disponibilità assunzionali e dei posti in organico. Inoltre, il ministero punta a rendere operativa questa figura grazie agli aumenti di dotazione finanziaria già riconosciuti e ai lavori in corso per l’approvazione del nuovo contratto integrativo del personale della Giustizia.
In chiusura, Ostellari ha ricordato che il piano di bilancio prevede il mantenimento strutturale di 6.000 unità, mentre le ultime manovre economiche e il decreto Pa — che ha ottenuto ieri la fiducia al Senato — hanno già autorizzato la stabilizzazione di 3.000 addetti.
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