Con la rielezione alla Casa Bianca, Donald Trump vede dissolversi gran parte dei suoi problemi giudiziari. Il procuratore speciale Jack Smith ha chiesto l’archiviazione dei due processi federali più delicati: l’assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 e la gestione di documenti segreti a Mar-a-Lago. La giudice Tanya Chutkan ha accolto rapidamente l’istanza relativa al Capitol, riconoscendo che il Dipartimento di Giustizia non può perseguire un presidente in carica.
Smith, nel suo rapporto, ha ribadito che il divieto è categorico, indipendentemente dalla gravità dei reati o dalle prove. Tuttavia, l’archiviazione “senza pregiudizio” lascia uno spiraglio per riaprire i casi una volta terminato il secondo mandato presidenziale. Trump potrebbe però tentare una mossa senza precedenti: un’autograzia per blindare il suo futuro legale.
Il suo team festeggia. “È una grande vittoria per lo stato di diritto”, ha dichiarato il portavoce Steven Cheung, elogiando il mandato popolare ricevuto da Trump. Intanto, il processo per le accuse di ribaltamento del voto in Georgia resta in piedi, anche se rallentato da questioni procedurali.
Per ora, l’ascesa politica del tycoon ha congelato un quadro giudiziario complesso, spingendo gli esperti a interrogarsi sui limiti e le implicazioni dell’immunità presidenziale negli Stati Uniti.
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