In seguito alle condizioni lavorative prescritte dal maxi processo relativo alle violenze del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, la Camera penale ha deciso di proclamare tre giorni di sciopero.
Il processo, che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere, vede la presenza di 105 imputati, tra cui funzionari dell’amministrazione penitenziaria, poliziotti penitenziari e medici dell’Asl.
Lo sciopero ha già condotto alla sospensione di varie udienze del processo in questione. Leggiamo in una nota ufficiale: «L’attività professionale degli avvocati non si esaurisce nella sola presenza in udienza. La celebrazione di due udienze a settimana per oltre otto ore continue al giorno non consente ai difensori di esercitare adeguatamente la propria funzione costituzionalmente garantita».
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«Il prolungamento sistematico delle udienze nel pomeriggio inoltrato mette a dura prova la lucidità e la resistenza di tutti i partecipanti al processo, generando tensioni e attriti. Questo impedisce anche di studiare gli atti e predisporre la difesa per le udienze successive».
Gli avvocati chiedono che le udienze non si protraggano oltre le 16.30, con un massimo di sei udienze mensili non consecutive. «La funzione difensiva va tutelata in tutti i suoi aspetti e il processo deve avere uno sviluppo regolare, immune da inutili stress o tensioni».
Per questi motivi, è stata deliberata l’astensione dalle udienze di tutte le attività giudiziarie penali dal 1 al 3 luglio 2024.
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