18 Ottobre 2024 - Politica

Sicurezza informatica a rischio nella giustizia: preoccupazioni dell’ANM e interrogazione parlamentare di Devis Dori

L'interrogazione parlamentare evidenzia la necessità di un intervento tempestivo per proteggere il sistema giustizia da ulteriori attacchi informatici e assicurare che le infrastrutture digitali siano adeguatamente protette dalle crescenti minacce cibernetiche.

Le recenti indagini sui molteplici accessi abusivi ai sistemi informatici della rete della giustizia hanno sollevato nuove preoccupazioni circa la sicurezza delle infrastrutture digitali utilizzate nel sistema giudiziario. La vicenda ha spinto l’onorevole Devis Dori a presentare un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Giustizia, chiedendo chiarimenti e provvedimenti urgenti per contrastare i crescenti rischi di cybercriminalità.

L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Giuseppe Santalucia, che in una lettera indirizzata al Ministro della Giustizia ha espresso la sua preoccupazione per la vulnerabilità dei sistemi informatici della rete della giustizia. La lettera ha sottolineato la necessità di un incontro urgente per discutere le misure di protezione dei sistemi giudiziari e del lavoro dei magistrati, soprattutto alla luce dell’arresto dell’hacker Carmelo Miano.

Miano, arrestato dalla Polizia Postale al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli, è accusato di aver violato le webmail di numerosi magistrati, comprese quelle degli inquirenti coinvolti nelle sue stesse indagini. Durante l’interrogatorio del 4 ottobre, l’hacker ha ammesso di aver avuto accesso a tali account, ma ha negato di aver visualizzato messaggi personali. Questo episodio ha ulteriormente evidenziato le criticità dei sistemi di sicurezza informatica del Ministero della Giustizia, ritenuti troppo permeabili a interferenze esterne.

Le preoccupazioni dell’ANM si concentrano principalmente sul settore civile, dove le frequenti problematiche informatiche rallentano il lavoro dei magistrati e ostacolano lo svolgimento delle loro funzioni, come lo studio degli atti e il deposito dei provvedimenti.

Non è il primo episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati nel sistema giustizia: lo scorso dicembre, un gruppo di hacker russi aveva attaccato un’azienda che fornisce infrastrutture cloud per la Pubblica Amministrazione, inclusi il Consiglio Superiore della Magistratura e l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

In risposta a questi eventi, Devis Dori ha chiesto al Ministro della Giustizia di adottare misure immediate per rafforzare la sicurezza informatica, coinvolgendo anche l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Dori ha inoltre invitato il governo a chiarire i fatti per ridimensionare il quadro mediatico allarmistico e per garantire la tutela della privacy dei cittadini.


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