L’Associazione nazionale magistrati (Anm) è sul piede di guerra contro il concorso straordinario in magistratura previsto dal decreto Pnrr del governo Meloni. La misura, che riserva 750 posti ad avvocati con almeno dieci anni di esperienza, è stata bollata come incostituzionale e lesiva del merito.
L’Anm minaccia lo sciopero
In una nota ufficiale, la giunta esecutiva centrale dell’Anm ha dichiarato lo stato di agitazione e ha annunciato che, se il Consiglio dei Ministri confermerà le indiscrezioni di stampa, proporrà al prossimo Comitato direttivo dell’associazione (2-3 marzo) “le più forti iniziative di protesta, ivi compreso lo sciopero”.
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Le critiche al concorso
L’Anm contesta la ratio del concorso straordinario, evidenziando che sono già in corso concorsi per 1.300 posti e che al 2026 le vacanze saranno fisiologicamente inferiori a 300. La riserva di 750 posti ad avvocati con esperienza, secondo l’associazione, mortificherebbe il merito e le aspirazioni dei giovani laureati e di quanti si stanno impegnando nella carriera giudiziaria.
Un vulnus all’ordine giudiziario
L’Anm critica inoltre la mancanza di garanzie selettive per il concorso straordinario, che a suo avviso rappresenterebbe un vulnus all’ordine giudiziario, privandolo del presidio fondamentale di un concorso “serio, rigoroso e aperto, senza riserve”.
Articolo scritto da Rosa Colucci
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