Ieri pomeriggio, alcuni detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, hanno aggredito tre agenti della Polizia Penitenziaria, sottraendo loro le chiavi delle celle. L’intervento tempestivo di altro personale ha permesso di recuperarle, ma due agenti sono stati ricoverati con prognosi di 12 e 4 giorni. L’episodio, denunciato dal sindacato Fns Cisl, è solo l’ultimo di una lunga serie che negli ultimi mesi ha portato il penitenziario al centro di polemiche.
Sovraffollamento record e tensioni crescenti
Attualmente, Casal del Marmo ospita 60 detenuti, 51 uomini e 9 donne, superando la capienza massima di 57. Solo tre anni fa, il numero di detenuti era di 25, ma secondo gli esperti non si è registrato un aumento dei reati commessi da minori. Il sovraffollamento, unito a condizioni difficili per agenti e detenuti, alimenta tensioni che sfociano in episodi violenti.
Un anno di episodi gravi
L’ultimo anno è stato particolarmente difficile per il carcere romano. A settembre 2024, una rivolta aveva provocato tre feriti tra gli agenti, seguita pochi giorni dopo da un incendio che ha distrutto due celle. Sempre a settembre, un gruppo di detenuti si è barricato in una sala. A luglio, tre giovani sono evasi scavalcando il muro di cinta, prima di essere rintracciati da Squadra Mobile e Digos.
L’impegno di Papa Francesco
La situazione di Casal del Marmo ha attirato anche l’attenzione di Papa Francesco, che negli anni ha visitato il penitenziario celebrando la lavanda dei piedi per i detenuti. Il pontefice ha più volte ribadito il suo impegno per migliorare le condizioni di vita nei carceri, un tema che a Casal del Marmo appare sempre più urgente.
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