15 Gennaio 2025 - Avvocatura

Ricorso inammissibile per errore PEC: la protesta dei penalisti

L’UCPI: "Una decisione che compromette il diritto di difesa e il principio di uniformità normativa nel processo penale telematico".

La decisione della prima sezione penale della Cassazione, con la sentenza n. 47557/2024, ha suscitato indignazione tra i penalisti. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato a una presunta casella PEC “sbagliata”, basandosi su un’erronea interpretazione normativa.

La denuncia dell’UCPI
In una nota, l’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI) ha espresso incredulità verso la decisione, evidenziando che il provvedimento istitutivo del 9 novembre 2020, aggiornato il 16 giugno 2021, attribuiva alle PEC solo una funzione generica per il deposito degli atti, senza specificare una destinazione vincolante per il tipo di documento.

L’UCPI sottolinea che eventuali suddivisioni interne delle caselle PEC sono frutto di provvedimenti organizzativi adottati dai capi degli uffici giudiziari, privi di forza normativa e dunque non vincolanti. Pertanto, una loro inosservanza non può giustificare la grave conseguenza di dichiarare inammissibile un ricorso.

Un pericoloso precedente
La giunta dell’UCPI ha messo in luce l’incoerenza rispetto a precedenti pronunce, anche della stessa sezione della Cassazione, dove erano stati ritenuti validi depositi inviati a caselle genericamente attribuite agli uffici giudiziari, senza penalizzare errori formali del tutto irrilevanti per il diritto di difesa.

L’appello dei penalisti
L’UCPI ha ribadito la necessità di garantire uniformità nell’applicazione delle norme del processo penale telematico, a tutela dei diritti fondamentali della persona e del ruolo dell’avvocato difensore. “Non possiamo accettare – si legge nella nota – che il diritto alle impugnazioni venga compromesso da formalismi procedurali che non hanno alcuna giustificazione sostanziale”.

Un invito al ripensamento
I penalisti auspicano che questa sentenza rimanga un episodio isolato e che sia trovata una soluzione per mitigarne gli effetti negativi. “La transizione al processo penale telematico deve essere accompagnata da regole chiare e applicate in modo uniforme, evitando che indebiti formalismi ledano i diritti di difesa”, conclude l’UCPI.


LEGGI ANCHE

Mediazione e interruzione della prescrizione: decisiva la comunicazione al chiamato

La Riforma Cartabia chiarisce: il solo deposito presso l’Organismo non basta, è necessaria la notifica alla controparte

Avvocatura unita al Congresso Forense di Torino: “Dall’intelligenza artificiale all’oralità del processo, il diritto resta umano”

Nel confronto tra le Associazioni forensi, spazio ai temi dell’IA, della specializzazione e della riforma Cartabia. Stoppani: “Serve l’avvocato in Costituzione”. Del Noce (UNCC): “Ora…

Quando l’IA misura l’ombra: alberi e tecnologia alleati contro il caldo urbano

Uno studio internazionale dimostra che il verde urbano può abbassare fino a 15 gradi la temperatura locale. E mentre i condizionatori aggravano l’isola di calore,…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto