Cnf-Eppo: ecco il protocollo con le best practice degli uffici decentralizzati in Italia
L’8 novembre 2021 si sottoscrive un protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale Forense (Cnf) e la Procura Europea (Eppo). Con ciò, entrambe le parti si impegnano nell’individuazione delle modalità di regolamentazione delle richieste come da ex art. 335 c.p.p. Per fare ciò, gli organismi in questione porteranno a termine azioni congiunte con finalità di promozione e diffusione di best practice.
Il protocollo tra Cnf e Eppo sulle modalità di regolamentazione delle richieste
Innanzitutto, ricordiamo che la EPPO ha sede in Lussemburgo ed è un organismo indipendente dell’Unione Europea. In effetti, da giugno 2021, essa ha il compito di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Ue. Nasce delle disposizioni del Trattato di Lisbona e come cooperazione rafforzata tra 22 dei 27 membri dell’UE.
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Come anticipato, il protocollo è una stipula d’impegno reciproco con l’obiettivo comune di stabilire le modalità di regolamentazione delle richieste (ex art. 335 c.p.p.). Tali richieste sono state formulate dai difensori delle persone iscritte nel registro delle notizie di reato della Procura europea. Allo stesso modo, il protocollo s’impegna e risponde anche alle richieste sullo stato del procedimento giudiziario.
Al fine di adempiere a tali finalità si organizzeranno eventi comuni per informare su:
- le attività svolte dalla Procura europea;
- i temi del diritto alla difesa all’interno del quadro costituzionale nazionale ed europeo;
- la realizzazione comune di programmi di formazione continua;
- incontri di studio e di ricerca per gli iscritti dei rispettivi ordinamenti professionali.
È possibile visionare il documento ufficiale qui.
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