5 Settembre 2025 - PRIMO PIANO | Approvati i ddl

Professioni, arriva la riforma: equo compenso, nuove tutele e un ordinamento forense rinnovato

Il Consiglio dei ministri approva i disegni di legge delega: dal riordino generale degli Ordini alle regole specifiche per avvocati e professioni sanitarie. Restano in sospeso i commercialisti

Il mondo delle professioni cambia volto. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un pacchetto di disegni di legge delega che punta a riformare in profondità l’intero sistema ordinistico: 14 categorie coinvolte, dall’avvocatura alle professioni sanitarie, dagli ingegneri agli architetti, dai consulenti del lavoro ai medici. Un riordino che si propone di semplificare regole ormai stratificate e di aggiornare le norme alle trasformazioni economiche e sociali degli ultimi anni.

Le novità del Ddl generale

Tra i principi guida della riforma spiccano:

  • Estensione dell’equo compenso a tutti i rapporti contrattuali, non solo con pubbliche amministrazioni, banche e assicurazioni.
  • Definizione dei parametri professionali anche per le categorie che ne sono ancora prive.
  • Tutela per malattie e infortuni gravi, con la possibilità di rinviare i versamenti fiscali e previdenziali.
  • Riforma del tirocinio e dell’esame di Stato, con nuove prove scritte e percorsi formativi più strutturati.
  • Obblighi di formazione continua rafforzati, con crediti destinati alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale.
  • Maggiore rappresentanza di genere negli organi di governance e nei consigli nazionali degli Ordini.

Il capitolo degli avvocati

Per l’ordinamento forense è previsto un disegno di legge separato, che sostituirà la legge 247 del 2012. Il testo recepisce gran parte delle proposte avanzate dall’avvocatura durante il Congresso nazionale forense, con l’obiettivo di modernizzare la professione e rafforzarne il ruolo sociale.

Tra le misure principali:

  • Riduzione delle incompatibilità, con la possibilità per gli avvocati di assumere incarichi in società di capitali e nelle procedure concorsuali.
  • Partecipazione a società tra professionisti, con la regola che i legali debbano detenere almeno due terzi del capitale e dei diritti di voto.
  • Reti professionali multidisciplinari, che potranno includere altre categorie purché vi sia una presenza qualificata di avvocati.
  • Tirocinio e formazione forense rinnovati, con l’integrazione di corsi obbligatori accreditati e prove concorsuali semplificate.

Le professioni sanitarie

Il pacchetto prevede anche norme specifiche per medici e operatori sanitari, introducendo garanzie più solide in caso di colpa grave e consolidando lo “scudo” per chi opera in contesti complessi e di emergenza.

Le reazioni

Il Governo ha definito la riforma «un segnale di attenzione verso un settore che rappresenta un pilastro economico e sociale del Paese». Soddisfazione è stata espressa dagli Ordini e dalle rappresentanze professionali, che vedono riconosciuto un ruolo centrale al mondo delle libere professioni.

Non mancano però le richieste di maggiore coinvolgimento: diverse sigle sindacali hanno sottolineato la necessità di un dialogo costante non solo con gli Ordini ma anche con le associazioni rappresentative dei professionisti non ordinistici.

Una corsa contro il tempo

L’iter parlamentare si annuncia serrato. Le deleghe dovranno essere esercitate entro sei mesi dall’entrata in vigore delle leggi, con la successiva adozione dei decreti legislativi da parte del Governo. Una tempistica stretta, che impone al Parlamento e all’esecutivo di accelerare per trasformare le linee guida in norme operative.


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