2 Aprile 2021

passaporto vaccinale

Passaporto vaccinale, il Parlamento Europeo accelera

Il Parlamento Europeo ha deciso di adottare la procedura d’urgenza per giungere al più presto all’esame delle proposte della Commissione sul Certificato verde digitale, ovvero il passaporto vaccinale.

La volontà è quella di arrivare alla sua adozione entro l’estate per riprendere i viaggi e il turismo nonostante il perdurare della pandemia.

IL PASSAPORTO VACCINALE E IL PERICOLO DI DISCRIMINAZIONI

Nel passaporto vaccinale andranno inserite tutte le informazioni sullo stato di salute del proprietario:
– l’eventuale vaccinazione COVID-19 e con quale vaccino,
– l’eventuale risultato negativo di un recente test COVID-19,
– le eventuali precedenti infezioni da COVID-19.

In base a queste informazioni, al proprietario sarà concesso di spostarsi o meno.

Questo però potrebbe portare a discriminazioni: chi non potrà riceve il vaccino, per esempio i più giovani o certe categorie di malati, si vedrà privato per sempre della propria libertà di movimento?
L’idea del passaporto vaccinale deve dunque essere raffinata con interventi che riescano a bilanciare la sicurezza pubblica con le libertà individuali.

A tal proposito, pochi giorni fa il Il commissario europeo all’Industria Thierry Breton ha mostrato il prototipo del certificato in un’intervista a RTL, LCI e Le Figaro. Breton ha spiegato che arriverà entro un paio di mesi, sarà sia in formato cartaceo che digitale ma, soprattutto, sarà inizialmente facoltativo.

IL TURISMO DURANTE E DOPO IL COVID

Al di là di questi aspetti, il passaporto vaccinale sembra essere un elemento necessario per ridare vita al settore dei viaggi e del turismo, completamente bloccato dalla pandemia ma che incide per circa il 10% del PIL del Vecchio Continente.

Ovviamente, la mancanza di turismo sta intaccando anche tutte le attività economiche connesse, dai trasporti alla ristorazione, dal divertimento agli alloggi. Il danno economico e occupazionale è rilevante.

Gli eurodeputati spingono dunque perché tutti i paesi adottino misure condivise per tornare a far viaggiare i cittadini in sicurezza. Tra queste, oltre al passaporto vaccinale, anche i test prima delle partenze ed eventuali quarantene da considerare però come ultima spiaggia.
A ciò dovrebbe aggiungersi l’istituzione di un sigillo di certificazione igienica UE per assicurare ai viaggiatori che le aziende del settore turistico rispettino le misure di prevenzione e controllo sanitario.
Infine, va considerata la riduzione dell’IVA sui servizi connessi al turismo, come incentivo economico.

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