Il prossimo dicembre sarà possibile fare il passaporto negli uffici postali, mentre a febbraio anche all’Agenzia delle Entrate. Queste sono le prossime tappe del Progetto Polis di Poste Italiane, destinate ai Comuni che hanno meno di 15.000 abitanti.
Dichiara Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste Italiane: «Al momento stiamo già erogando servizi dell’Inps, certificati anagrafici e giudiziari. A partire da dicembre anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto, mentre da febbraio rilasceremo le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate».
Il progetto Polis, già presentato a gennaio, procede velocemente anche nel costituire la più grande rete nazionale delle aree di coworking. Si stimano 250 siti messi a disposizione da Poste Italiane.
Dichiara Lasco: «Vogliamo dare a persone, aziende e professionisti l’opportunità di usare questi spazi (…), che non saranno solo nelle grandi città dove i player del settore sono già presenti ma soprattutto nelle realtà medio-piccole, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Paese».
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Da qualche anno, Poste Italiane tenta di combattere la desertificazione dei piccoli centri, che nel corso degli ultimi 50 anni hanno perso la metà dei residenti, trovandosi a rischio di spopolamento. È qui che si inserisce il Progetto Polis, che punta a rafforzare e a connettere il territorio nelle zone marginali.
Nel Progetto è previsto un programma di inclusione sociale, che comprende due differenti linee d’intervento. Nella prima si prevede di portare i servizi telematici della PA negli Uffici Postali, creando “Sportelli Unici” di prossimità nei Comuni che hanno meno di 15.000 abitanti.
La seconda linea, invece, mette a disposizione 250 spazi sull’intero territorio nazionale. 80 di questi verranno attivati in comuni che hanno meno di 15.000 abitanti, trasformandoli in spazio di co-working interconnessi tra loro, per costituire una rete smart e digitalizzata.
Il progetto conta sui finanziamenti del PNRR per la cifra di 800 milioni di euro, mentre a carico di Poste Italiane restano 400 milioni.
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