Roma, 4 ottobre 2024 – Visita istituzionale del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ieri a Tirana per un bilaterale con l’omologo della Repubblica d’Albania, Ulsi Manja.
Fra i temi affrontati, il rafforzamento degli strumenti di cooperazione giudiziaria, con particolare riguardo al trasferimento delle persone condannate; l’avvio di un dialogo per la nascita di uno strumento di mutuo riconoscimento, simile al mandato di arresto europeo che possa sostituire il tradizionale meccanismo della estradizione; lo scambio di best practice per garantire il funzionamento e l’efficienza dei sistemi giudiziari.
Nella dichiarazione congiunta dei due Ministri si confermano le eccellenti relazioni fra i due Paesi, con l’impegno a sviluppare la cooperazione in materia di funzionamento delle istituzioni giudiziarie, cooperazione giudiziaria, sostegno alle libere professioni, esecuzione della pena, amministrazione penitenziaria, formazione del personale penitenziario. Priorità è data anche all’assistenza giudiziaria reciproca nella lotta alla criminalità transnazionale organizzata e al terrorismo internazionale, nel contrasto al riciclaggio dei capitali illegali e nella lotta al traffico illegale di esseri umani e di droga.
“Questo incontro rappresenta un ulteriore passo nello sviluppo delle relazioni Italia – Albania in materia di giustizia, campo nel quale la nostra collaborazione è assolutamente intensa e proficua. L’Albania è uno dei Paesi extra UE con il quale più stretti sono i rapporti di collaborazione giudiziaria e prova ne è il frequente ricorso alle squadre investigative comuni, il più innovativo tra gli strumenti a nostra disposizione”
ha dichiarato il ministro Nordio, sottolineando la disponibilità italiana a promuovere riunioni annuali o semestrali tra delegazioni tecniche dei due dicasteri della giustizia.
“Potete contare sulla collaborazione del nostro magistrato di collegamento presente a Tirana, oltre che, ovviamente, sulla nostra Ambasciata. Spero che questi scambi possano aiutare nel trovare soluzioni alle problematiche tecniche riscontrate nelle procedure di trasferimento, nonché nell’adottare best practices che consentano il consolidamento ed il miglioramento dei rapporti bilaterali”
ha concluso il Guardasigilli.
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