La nave della Marina Militare “Libra” è partita per l’Albania trasportando 16 migranti, 10 bengalesi e 6 egiziani, soccorsi nel Mediterraneo. Intercettati a bordo di piccoli natanti in acque internazionali, i migranti saranno accolti nelle strutture di Shengjin e Gjader, dove verranno sottoposti a controlli sanitari e procedure di identificazione.
Dopo l’arrivo all’hotspot di Shengjin, coloro che saranno soggetti a rimpatrio o misure restrittive verranno trasferiti nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Gjader. Gli altri avranno l’opportunità di richiedere asilo o protezione internazionale con procedure accelerate, da completarsi entro 28 giorni. Chi otterrà protezione sarà trasferito in Italia, mentre i respinti saranno rimpatriati.
La partenza della “Libra” da Lampedusa senza migranti a bordo è stata confermata da fonti ufficiali, smentendo l’ipotesi che i profughi fossero stati prelevati dall’hotspot siciliano. Il governo italiano ha attivato i due centri albanesi, previsti dal Protocollo Italia-Albania firmato nel novembre 2023, capaci di ospitare fino a 3000 migranti.
Tuttavia, Amnesty International ha espresso preoccupazione per le possibili violazioni dei diritti umani legate alle misure del protocollo, in particolare per la detenzione automatica e il trattenimento dei migranti in attesa di espulsione e rimpatrio.
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