8 Giugno 2023

whatsApp o telegram

Meglio WhatsApp o Telegram?

WhatsApp e Telegram sono le due piattaforme di messaggistica istantanea più famose in tutto il mondo, e da sempre vengono messe a confronto. Quello che si sente dire più spesso è che Telegram è meglio, ma WhatsApp lo usano tutti.

Quando WhatsApp va in down tutti si fiondano subito su Telegram, anche se il primato, in termini di utenze, resta a WhatsApp, con i suoi oltre 1,5 miliardi di iscritti che inviano 65 miliardi di messaggi al giorno. Telegram, invece, può contare su più di 400 milioni di utenti e 15 miliardi di messaggi ogni giorno.

WhatsApp

Lanciata nel 2009 su iOS e Android, oggi WhatsApp è una delle piattaforme di messaggistica istantanea maggiormente utilizzate in tutto il mondo.

Nel 2014 è stata acquistata da Facebook, oggi Meta, per 19 miliardi di dollari. Questo ha consentito di velocizzare lo sviluppo di alcune funzionalità, come l’interfaccia web, le famose spunte blu, la crittografia end to end e le chiamate vocali.

Telegram

Telegram, invece, nasce nel 2013 e la sua sede centrale, oggi, si trova a Dubai.

Nei primi anni di vita, la crescita di utenti è stata esponenziale, e nel 2018 si contavano già più di 200 milioni di utenti attivi ogni mese. È un traguardo impressionante, soprattutto se pensiamo che non è mai avvenuta una vera e propria campagna pubblicitaria dell’app e che sembra essere cresciuta soltanto con il passaparola degli utenti.

L’obiettivo principale di Telegram è quello di voler garantire una maggior sicurezza degli iscritti, andando a tutelare l’anonimato grazie all’utilizzo del nickname, senza dover per forza rendere pubblici il numero di telefono e altri dati personali.

Differenze e punti in comune

Entrambe le app, comunque, presentano un grande numero di funzioni per gli utenti della messaggistica istantanea.

Consentono di scambiare messaggi, documenti, immagini, e file vari con i contatti, privatamente o nei gruppi. Sia WhatsApp che Telegram permettono di effettuare videochiamate e chiamate vocali, e tutte e due dispongono della versione web.

L’unica differenza è che Telegram non obbliga a rivelare il proprio numero di cellulare, anche se sembra che la funzione sarà a breve disponibile anche su WhatsApp. Sono app molto simili, anche se concepite in modo diverso: WhatsApp bada alla semplicità e Telegram alla completezza.

Qual è l’app più sicura tra le due?

Per riuscire a rispondere a questa domanda dobbiamo considerare diversi aspetti, come la crittografia end-to-end, un sistema di comunicazione cifrata grazie alla quale soltanto la persona che riceve il messaggio è in grado di conoscere la chiave di decifrazione.

Contrariamente a WhatsApp, su Telegram le chat non dispongono in maniera automatica della crittografia end-to-end, visto che bisogna selezionare l’opzione Chat Segreta, che non è disponibile per le chat di gruppo.

Inoltre, Telegram mette a disposizione Persone Vicine, la funzione che consente di trovare nuovi amici e gruppi vicini grazie al Gps. La funzione, che non si attiva automaticamente, potrebbe essere pericolosa se non le si presta abbastanza attenzione.

WhatsApp, comunque, prende spunto da Telegram, copiando la possibilità di inserire un passcode o l’impronta digitale per proteggere le proprie chat. Inoltre, ora c’è anche la possibilità di utilizzare la funzione di autodistruzione per foto, video e messaggi.

Se non ci sono particolari preferenze o esigenze, il servizio non cambia più di tanto. La scelta di solito viene decretata da quale piattaforma utilizzano di più i nostri parenti e i nostri amici.

E visto che WhatsApp è l’app più diffusa, conta anche su una community più grande.

Sezione Aggiornamenti

Secondo alcune indiscrezioni, tra poco i Canali vedranno il loro debutto su WhatsApp: la rivalità tra i due servizi sembra aumentare sempre più.

I Canali, racconta lo stesso Zuckerberg, mirano alla solida protezione della privacy ma con un bel po’ di libertà d’azione sui contenuti da parte degli amministratori, con una nuova sezione che si chiama Aggiornamenti, che comparirà in uno spazio separato.

Ci saranno i messaggi condivisi dalle persone e dalle organizzazioni che posteranno update, notizie e broadcast. Come su Telegram, potremmo decidere se seguire o meno un canale. Ma per il momento, non sappiamo quando la funzione sarà disponibile anche in Italia.


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