Rosa Colucci 6 Giugno 2024

Magistrati Onorari: AssoGOT boccia il Disegno di Legge del Ministero della Giustizia

L’Associazione GOT Non possiamo più tacere esprime forte dissenso per il Disegno di Legge di riforma della magistratura onoraria, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 giugno 2024.

Le criticità del DDL sono numerose e preoccupanti:

  • Riduzione delle indennità: il compenso di migliaia di magistrati onorari viene tagliato quasi a metà, con effetti retroattivi. Questo viola palesemente trattati internazionali, convenzioni e principi costituzionali.
  • Stabilizzazione a rischio: la “stabilizzazione” ottenuta dai magistrati confermati viene compromessa con il ripristino delle verifiche quadriennali, già abolite dalla ministra Cartabia.
  • Mancanza di un vero inquadramento: il DDL evoca un nebuloso status di “lavoratori dipendenti”, senza però formalizzare un vero inquadramento giuridico, né riconoscere il diritto a una retribuzione adeguata, tutele e mobilità.
  • Orario di lavoro incerto: l’introduzione di un orario di lavoro con la clausola “fermo restando” rende la prestazione subordinata a un “programma lavorativo” indefinito e dipendente dalla discrezionalità del Capo dell’Ufficio.
  • Nuovi ostacoli per i magistrati confermati: i magistrati onorari confermati che sono anche dipendenti pubblici sono ingiustamente obbligati a richiedere un nuovo nullaosta alle loro amministrazioni, con scarse possibilità di ottenerlo.
  • Indennità tassate e non rivalutate: l’osceno compenso di 1.500 euro lordi annui viene addirittura tassato come reddito lavorativo, senza neanche essere rivalutato o maggiorato di interessi.
  • Punizione per chi ha svolto altre attività: chi ha svolto altre attività per necessità economiche viene penalizzato, come se avesse volontariamente “tenuto i piedi in due scarpe”.
  • Riduzione delle future pensioni: i magistrati onorari sono costretti a “regalare” una quota dei loro miseri compensi alla gestione separata INPS, con conseguenze negative sulle future pensioni.
  • Legittimazione di una “estorsione di Stato”: il DDL ratifica la rinuncia forzata al pregresso come unica alternativa al licenziamento, definendola “cessata materia del contendere” nei ricorsi presentati dai magistrati onorari.
  • Emarginazione dei magistrati non esclusivisti: i magistrati non esclusivisti, finora considerati l’unica figura compatibile con l’ordinamento, vengono trattati come “personae non gratae” da allontanare, con il rischio di future penalizzazioni anche per i colleghi esclusivisti.
  • Nessuna tutela per chi vuole abbandonare: il DDL non prevede alcun indennizzo per coloro che, delusi dalle modifiche peggiorative, decidono di lasciare la magistratura onoraria.

L’Associazione AssoGOT conclude il comunicato con un forte richiamo al rispetto dei principi di diritto da parte del Governo: “L’Italia è uno Stato di diritto: ci aspettiamo che questo Governo lo dimostri.”


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