ROMA, 8 gennaio – “Il bilancio del primo giorno dell’App per il processo penale telematico è disastroso. Avevamo lanciato un allarme pochi giorni fa e ora purtroppo vediamo i risultati in praticamente tutti i tribunali italiani: disagi e rinvii che pesano sempre sui cittadini. Un bilancio desolante: nei giorni in cui si vota un’inutile e dannosa riforma costituzionale diventa plastica l’assoluta indifferenza di via Arenula ai problemi reali della giustizia italiana”. Così la vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati Alessandra Maddalena.
Via Arenula, invece, ribadisce al Dubbio che «il ministero ha messo a disposizione dei magistrati italiani i dispositivi di firma digitale necessari per il processo penale telematico già da settembre del 2024. Se il magistrato non attiva il dispositivo di firma digitale, come è suo preciso onere, non è un malfunzionamento imputabile al ministero. La cosiddetta “profilatura” dell’utente è una procedura indispensabile per accedere ai sistemi informatici, che, come è ovvio, deve essere richiesta dall’utente al servizio assistenza. Se il magistrato non chiede la propria “profilatura” non può accedere al sistema informatico, perché non è riconosciuto dallo stesso».
In conclusione, «non siamo di fronte a un malfunzionamento del sistema informatico, bensì a una mancanza organizzativa dell’utente».
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