Entra ufficialmente nella Costituzione italiana lo sport, in quanto valore tutelato dalla Carta. La Camera ha approvato definitivamente la proposta di legge costituzionale, che va ad inserire, con 312 sì, la tutela dello sport nella Costituzione.
Il provvedimento aveva ricevuto in precedenza il via libera da parte del Senato in prima e in seconda lettura. Sempre alla Camera c’era stata un’approvazione unanime lo scorso 4 aprile.
Il testo si compone di un’unica norma all’art. 33 della Camera, in cui si parla sia di arte che di scienza, aggiungendo:
«La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».
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Nel testo originale della Costituzione non c’erano riferimenti relativi all’attività sportiva. Erano previsti soltanto due Statuti speciali, ovvero quello del Trentino-Alto Adige, che assegnava potestà legislativa riguardo le «attività sportive e ricreative con i relativi impianti ed attrezzature» e quello del Friuli-Venezia Giulia.
Nel 2001, con la riforma del Titolo V, lo sport entra ufficialmente in Costituzione: nell’art. 117, comma 3, troviamo «l’ordinamento sportivo» tra le materie di competenza.
In ogni caso, nella scorsa legislatura, c’era già stato un tentativo di approvazione della legge costituzionale, che non riuscì a concludere il suo iter visto lo scioglimento anticipato delle Camere. Il contenuto dell’attività sportiva viene declinato su tre direttrici complementari, ovvero il valore educativo, il valore sociale, ma anche la concezione di benessere psico-fisico.
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