L’attacco hacker alla regione Lazio

Sono 5 i milioni di euro di riscatto dei dati trafugati chiesti alla regione

Lo si è letto e sentito ovunque negli ultimi giorni: nella notte tra sabato e domenica un attacco ha colpito i sistemi informatici della regione Lazio.

Dunque, appena ci si è accorti del problema, onde evitare la proliferazione dell’attacco e la sottrazione dei dati, si è provveduto alla disattivazione del sistema. Tuttavia, in questo modo tutti i servizi regionali sono bloccati, anche quello della gestione della campagna vaccinale, il più importante.

Ministra Lamorgese, Pm antiterrorismo e Ue intervengono in merito all’attacco hacker

Sull’attacco hacker che ha colpito la Regione Lazio interviene anche la ministra dell’interno Luciana Lamorgese con una sua relazione al Copasir. Qui, la ministra illustra la “recrudescenza del fenomeno” in crescita negli ultimi mesi e “che ha colpito sia attività pubbliche che private”. Inderogabile quindi “la necessità di agire con urgenza per alzare il livello di sicurezza, la resilienza dei sistemi informatici e l’istruzione degli operatori”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Elisabetta Casellati, presidente del Senato, la quale chiede «una risposta delle istituzioni che garantisca la cybersecurity delle infrastrutture strategiche e la protezione dei dati individuali degli italiani». Non solo: per le sue implicazioni legali, l’attacco hacker alla Regione Lazio è materia d’indagine dei Pm dell’antiterrorismo. Infatti, l’obiettivo della Procura è di capire chi e in che modo si sia introdotto all’interno dei server regionali, e abbia causato il blocco di gran parte dei dati presenti nel Centro Elaborazione Dati.

Infine, sulla vicenda è intervenuta anche l’Unione Europea, che si è espressa attraverso la sua portavoce. Essa, nelle dichiarazioni in conferenza stampa dichiara che “La Commissione Europea prende la questione molto sul serio”, palesando lo sforzo “di assicurare uno spazio on-line resiliente e sicuro contro gli attacchi hacker”.

Di base c’è la constatazione che, con il Covid, i cyber-attacchi al settore salute sono aumentati, perciò iniziative e misure di finanziamento si rendono via via sempre più necessarie.

 

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