Con una decisione unanime, il Consiglio Superiore della Magistratura ha archiviato una serie di procedimenti contro circa venti magistrati accusati di abuso d’ufficio. Questa ondata di archiviazioni arriva a seguito dell’abrogazione del reato, sancita dal Ddl Nordio due mesi fa. I magistrati coinvolti erano stati denunciati da cittadini che ritenevano che il loro comportamento configurasse gli estremi del reato. Tuttavia, con l’abolizione dell’articolo 323 del codice penale, il Csm ha ritenuto non vi fossero più motivi per procedere.
La cancellazione del reato ha sollevato un acceso dibattito nei tribunali italiani. Diversi pm, infatti, stanno chiedendo che la questione venga sottoposta alla Corte Costituzionale, sostenendo che l’abrogazione violerebbe obblighi internazionali, come la Convenzione ONU di Merida contro la corruzione. Tra i casi più recenti, spicca quello del pm di Cagliari che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale nel processo contro l’ex presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas.
Nel frattempo, i magistrati archiviati al Csm, tra cui nomi noti come Luigi Patronaggio e Sebastiano Ardita, sono stati sollevati da eventuali conseguenze disciplinari. Tuttavia, il dibattito sulla costituzionalità dell’abolizione resta aperto, con la Consulta chiamata a esprimersi nei prossimi mesi.
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