17 Gennaio 2024

prescrizione nordio

La prescrizione cambia un’altra volta

Martedì 16 gennaio 2024 alla Camera è stata ricevuta la prima approvazione relativa alla proposta di legge che reintroduce la prescrizione. Si tratta della quarta riforma nel corso di sette anni.

Nel 2022 era stata abolita dall’allora ministro della Giustizia Andrea Bonafede; ora il Governo ha deciso di reintrodurla, anche dopo il primo grado, con lo scopo di ridurre i tempi del processo e per fornire maggiori garanzie agli imputati.

La Riforma è stata approvata alla Camera con 173 sì e con 79 no. La proposta di legge, ora dovrà essere discussa e votata in Senato, anche se non sembra che ci saranno particolari problemi nella sua approvazione.

Con la nuova riforma il Governo ha deciso di reintrodurre i limiti in seguito alla sentenza di primo grado eliminati da Bonafede, tornando, dunque, alle regole della precedente riforma, introdotta nel 2017 dal ministro Orlando.

Dunque, il corso della prescrizione resterà sospeso non oltre i due anni in seguito alla sentenza di condanna di primo grado, e non oltre un anno in seguito alla sentenza di appello di conferma della condanna di primo grado.

Nel caso in cui la sentenza di impugnazione non interverrà entro le tempistiche previste, la prescrizione riprenderà e il periodo di sospensione verrà conteggiato nella prescrizione; se verrà successivamente sciolta o annullata la condanna in Cassazione o in appello, si dovrà comunque conteggiare il periodo di sospensione.

L’ANM aveva richiesto al Parlamento l’introduzione di una norma transitoria, ovvero una serie di regole che evitassero l’applicazione della riforma ai processi in corso.

Di certo l’applicazione della prescrizione andrebbe a smaltire i processi troppo lunghi, ma per la magistratura questo potrebbe creare eccessiva confusione, che andrebbe ad inceppare il sistema, impedendo il dimezzamento dei tempi del processo e lo smaltimento dei processi arretrati.


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