Il sistema giudiziario italiano sta affrontando una crisi significativa a causa della carenza cronica di personale amministrativo. Un comunicato del Movimento Forense, firmato dalla presidente nazionale avv. Elisa Demma, denuncia che attualmente manca un dipendente su quattro rispetto alla dotazione organica prevista. Questo deficit, riscontrato al 1° marzo 2024, rischia di compromettere seriamente l’efficienza della giustizia.
Nonostante le numerose discussioni sulle riforme, il PNRR, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, pochi si soffermano sulle carenze strutturali che affliggono l’amministrazione giudiziaria. Secondo i dati ufficiali pubblicati dal Ministero della Giustizia, la situazione è allarmante: il personale amministrativo e dell’Unep è significativamente sottodimensionato.
Gli avvocati, da sempre umanisti, si trovano costretti a leggere e interpretare numeri che dimostrano una realtà preoccupante. Infatti, secondo l’art. 16 del d.lgs. n. 33/2013, come modificato dal d.lgs. 97/2016, le pubbliche amministrazioni devono pubblicare il conto annuale del personale e delle relative spese sostenute, includendo i dati sulla dotazione organica e sul personale effettivamente in servizio. La consultazione di questi dati sul sito del Ministero della Giustizia rivela che il personale è al 75% della sua capacità prevista.
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La carenza di personale ha gravi ripercussioni sulla macchina della giustizia. Alcuni uffici, in particolare quelli del Giudice di Pace, sono vicini al collasso. Questo problema non è nuovo: il Movimento Forense ha ripetutamente sottolineato nei consessi istituzionali che qualsiasi riforma è inutile senza adeguate dotazioni organiche. La giustizia si fonda su persone – magistrati, personale di cancelleria, funzionari – il cui numero si riduce sempre più, minacciando la stabilità del sistema.
È imperativo, secondo il Movimento Forense, che i finanziamenti del PNRR siano utilizzati per bandire nuovi concorsi e incrementare la dotazione organica. Solo così si potrà rafforzare e accelerare il funzionamento della giustizia.
La giustizia è un pilastro fondamentale dello Stato di Diritto e della Democrazia Liberale, influenzando l’economia interna ed esterna del Paese. I numeri sono importanti, ma ancora di più lo sono le persone che essi rappresentano. Per questo motivo, il Movimento Forense sollecita il Ministero della Giustizia a prendere provvedimenti immediati per garantire una corretta ed efficiente amministrazione della giustizia.
“L’avvocatura – si legge in nota – è stanca di vuoti proclami e della retorica politica. È il momento di passare dalle parole ai fatti, investendo nel capitale umano su cui si basa l’intero sistema giudiziario”.
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