Siamo certi che abbiate sentito parlare di Pegasus, il software di spionaggio usato per controllare giornalisti, manager, attivisti e anche capi di stato.
Ma cos’è? Come funziona? Come si collega al tema del trojan di stato e delle intercettazioni in Italia?
COS’È LO SPYWARE PEGASUS
Difficile spiegare con accuratezza e nelle poche parole di un articolo cosa sia Pegasus. Tenteremo però di darvi un’idea di riferimento.
Nicola Grandis, ceo di Asc27, definisce Pegasus “un agente attivo per la raccolta delle informazioni”.
È un software sviluppato dalla società israeliana NSO che, una volta “scaricato” inconsapevolmente nel proprio smartphone ne conquista i privilegi di amministratore, assumendone il controllo.
Pegasus è in grado di accedere a tutti dati, presenti e passati. Sfrutta le vulnerabilità e backdoor lasciate dai produttori, e può essere adattato in real time alle caratteristiche del device in cui viene installato.
Il processo può durare qualche frazione di secondo, ma anche settimane. Agisce quando serve, rimanendo silente anche per lunghi periodo per poi attivarsi in concomitanza con specifici trigger (una chiamata da un numero specifico, una mail ricevuta da un mittente particolare, ecc.).
Sviluppato come strumento per contrastare il crimine e il terrorismo, è stato poi usato da alcuni governi per spiare soggetti delicati.
Sfugge ai controlli e non c’è antivirus in grado di fermarlo.
LA NECESSITÀ DI REGOLAMENTARE L’USO DEGLI SPYWARE
La potenza di software come Pegasus è tale che vi sono già legislazioni che li classificano al pari delle armi. Regolamentarne l’utilizzo diventa indispensabile, come spiega Stefano Quintarelli, presidente dell’Advisory Group on Advanced technologies delle Nazioni Unite:
“Tutti gli spyware sono strumenti essenziali per le indagini criminali, ma il loro uso conferisce un potere enorme, capace di destabilizzare uno Stato. Tutta la supply chain della loro messa in produzione va controllata, al pari del loro uso. Nei nostri dispositivi c’è la copia della nostra vita. Chi prende il controllo del nostro telefono può fare tutto senza essere notato, anche metterci dentro immagini pedopornografiche e poi denunciarci.”
INTERCETTAZIONI E TROJAN DI STATO IN ITALIA
La regolamentazione degli spyware non riguarda solo paesi caratterizzati da regimi autoritari. Anche in Italia si fa uso del trojan di stato per controllare smartphone e computer dei cittadini e raccogliere intercettazioni che vanno oltre le registrazioni telefoniche o ambientali.
L’ordinamento italiano non è ancora del tutto chiaro sulla legittimità dell’utilizzo di questi software. Basti pensare che un’intercettazione telematica che si rivelasse utile a smascherare reati potrebbe essere usata anche se raccolta in modo illecito.
Per questo Stefano Quintarelli sostiene che:
“È urgente affrontare il tema […]. Non si può pensare sempre e solo alle registrazioni telefoniche o ambientali”
Seguiremo con interesse lo sviluppo della materia.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
Ti serve una mano con l’informatica nella tua azienda o nel tuo studio legale? Scopri i servizi e i prodotti di Servicematica.
——–
LEGGI ANCHE: