Si è tenuto un incontro di alto profilo sull’innovazione tecnologica applicata alla giustizia, moderato da Rosa Colucci. L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali ed esperti del settore, tra cui Ettore Sala, Capo dipartimento Innovazione tecnologica del Ministero della Giustizia, Federica Santinon della Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense, e Matteo Zandonà e Gianluca Zandonà di Servicematica, azienda leader nel campo della digitalizzazione giudiziaria.
Tra gli interventi, quello di Gianluca Zandonà ha illustrato il ruolo pionieristico di Servicematica nel processo civile telematico (PCT). “Servicematica ha seguito fin dall’inizio il PCT, contribuendo a creare le infrastrutture nei tribunali e supportando costantemente gli aggiornamenti del sistema”, ha spiegato Zandonà. L’azienda ha inoltre sviluppato software innovativi per pubbliche amministrazioni, ordini professionali, organismi di mediazione e di composizione della crisi.
Un esempio emblematico del loro impegno è il progetto nato in Veneto durante la pandemia, grazie alla collaborazione con l’avvocata Federica Santinon, ex Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, e l’avvocato Alessandro Moscatelli, Presidente dell’Ordine di Vicenza. Il progetto, avviato nei tribunali di Venezia e Vicenza, ha introdotto monitor informativi dislocati nei piani e presso le stanze dei giudici, permettendo agli avvocati di visualizzare in tempo reale il ruolo d’udienza.
“Abbiamo successivamente realizzato un’app dedicata agli avvocati, che consente loro di monitorare il ruolo d’udienza direttamente dal proprio dispositivo. L’app invia notifiche sullo stato delle udienze, avvisando l’utente quando arriva il proprio turno,” ha aggiunto Zandonà. Questo sistema ha rappresentato una svolta per la gestione dei tribunali, tanto che il Tribunale di Venezia ha richiesto di implementarlo anche nella nuova sede della Cittadella della Giustizia.
Zandonà ha poi affrontato il tema delle novità introdotte dalla riforma Cartabia, che ha esteso il PCT agli uffici del giudice di pace. Questa evoluzione ha portato vantaggi significativi all’avvocatura, ma ha anche posto nuove sfide per le pubbliche amministrazioni, che devono ora adeguarsi al deposito telematico delle comparse di costituzione e risposta.
“La procedura di accreditamento è stata semplificata, ma persistono criticità,” ha sottolineato. Tra queste, la difficoltà per alcune amministrazioni di accedere a tutti i fascicoli in cui risultano costituite, a causa di dati incompleti inseriti nel sistema. Inoltre, Zandonà ha evidenziato l’importanza di utilizzare i codici IPA per distinguere le articolazioni territoriali delle amministrazioni centrali, una funzionalità prevista ma ancora poco utilizzata.
L’incontro si è concluso con un confronto costruttivo tra i relatori e il pubblico, focalizzandosi sulle prospettive di ulteriore sviluppo tecnologico per migliorare l’efficienza e l’accessibilità del sistema giudiziario italiano.
Guarda qui l’intervento di Gianluca Zandonà
Guarda qui la registrazione integrale dei lavori
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