Il Consiglio di Stato accelera sull’innovazione tecnologica, puntando sull’Intelligenza Artificiale per migliorare l’efficienza e la qualità delle proprie attività. L’obiettivo è chiaro: supportare i magistrati nell’analisi e nello studio delle cause senza compromettere il loro ruolo decisionale.
“Il tema dell’AI va affrontato con un approccio attento ma non di retroguardia” – ha spiegato Brunella Bruno, Magistrata Responsabile del Servizio per l’informatica del Consiglio di Stato, intervenuta all’Oracle Data & AI Forum. “Si tratta di sviluppi tecnologici che non possono essere ignorati, con limiti non rinunciabili, sia per la delicatezza e la centralità delle funzioni esercitate, sia per una valutazione sostenibile delle evoluzioni future.”
AI e Giustizia: obiettivi e strategie
La Giustizia amministrativa, pioniera del processo telematico, vede nell’AI un’opportunità per:
- Migliorare l’efficienza, accelerando le fasi di studio e analisi delle cause;
- Garantire sicurezza e continuità operativa, grazie a soluzioni cloud avanzate;
- Promuovere trasparenza e accessibilità, attraverso open data disponibili per cittadini e professionisti.
Tra i progetti chiave in corso: l’introduzione dell’AI, la creazione di una piattaforma di business intelligence, la reingegnerizzazione dei portali e l’apertura dei dati al pubblico. “L’AI non sostituisce il giudice – sottolinea Bruno – ma lo supporta, fornendo strumenti avanzati per semplificare il lavoro e migliorare la qualità delle decisioni.”
Un aspetto fondamentale è la governance del progetto, che ha visto la collaborazione tra esperti IT, magistrati e partner tecnologici, garantendo una piena integrazione con il Sistema Informativo della Giustizia Amministrativa.
Le sfide e i benefici della digitalizzazione
L’implementazione dell’AI nella Giustizia amministrativa ha richiesto un’attenta gestione delle criticità, a partire dalla necessità di garantire trasparenza ed evitare il rischio delle cosiddette “black box”. Inoltre, è stato essenziale sviluppare sistemi che limitino le distorsioni interpretative e garantiscano l’accuratezza delle informazioni giuridiche.
I benefici già ottenuti sono molteplici: la digitalizzazione ha ridotto l’impatto ambientale grazie alla diminuzione degli archivi cartacei, mentre l’anonimizzazione automatizzata delle sentenze garantisce un equilibrio tra privacy e accessibilità.
AI in azione: i casi d’uso concreti
Attualmente, il Consiglio di Stato ha implementato cinque applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale:
- Richiamo automatico delle fonti giurisprudenziali per una verifica immediata dei riferimenti normativi;
- Identificazione di casi simili e ricorsi connessi tramite ricerca semantica avanzata;
- Individuazione delle leggi di riferimento a partire da un atto giuridico;
- Analisi delle similitudini tra sentenze, migliorando la coerenza interpretativa;
- Strumento per l’anonimizzazione dei provvedimenti, che bilancia trasparenza e privacy.
Un riconoscimento prestigioso
Grazie a questi sviluppi, il Consiglio di Stato ha recentemente ricevuto il premio “Agenda Digitale 2024” dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano per il miglior progetto innovativo nella categoria delle Amministrazioni centrali. Un riconoscimento che conferma il percorso di digitalizzazione avviato già nel 2017 e che oggi si rafforza con l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale.
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