Lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, continuerà a essere il principale strumento di accesso ai servizi online italiani per altri cinque anni. È stato infatti rinnovato l’accordo tra Assocertificatori, Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che garantisce la prosecuzione del servizio e ne aggiorna gli indirizzi strategici.
La nuova convenzione conferma la volontà di assicurare a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni un accesso sicuro, stabile e continuativo ai servizi digitali, ma introduce anche una novità importante: la possibilità per i gestori di valorizzare economicamente la base utenti secondo logiche di mercato, così da sostenere nel tempo gli investimenti e i costi di gestione del sistema. Una misura volta a garantire la sostenibilità economica e operativa di una piattaforma che, in dieci anni, ha contribuito in modo decisivo alla digitalizzazione del Paese.
Crescita costante e primato europeo
Nel 2025 SPID ha registrato un’ulteriore crescita: oltre 52mila nuove identità digitali ogni settimana e più di 630 milioni di accessi solo nel primo semestre.
Secondo le analisi dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, l’89% degli utenti Internet italiani utilizza SPID e l’86% lo fa più volte nel corso dell’anno — percentuali che collocano l’Italia ai vertici europei per diffusione dell’identità digitale.
In totale, 41 milioni di cittadini dispongono di credenziali SPID e nel 2024 si sono superati 1,2 miliardi di accessi, con un impiego sempre più ampio anche nel settore privato: banche, assicurazioni, società di telecomunicazioni e fornitori di servizi utilizzano ormai regolarmente SPID come sistema di autenticazione sicuro e riconosciuto.
Verso un ecosistema digitale più integrato
Il rinnovo della convenzione ha rappresentato anche l’occasione per avviare una riflessione sulle aree di miglioramento e sul futuro dello SPID.
Le parti hanno concordato di istituire un tavolo tecnico permanente dedicato alla sicurezza e all’aggiornamento tecnologico del sistema. Tra i temi all’ordine del giorno figurano la verifica delle identità attive, l’introduzione di strumenti più intuitivi per gli utenti e lo sviluppo di SPID per professionisti e persone giuridiche, in modo da estendere l’identità digitale anche alle realtà aziendali.
Altro obiettivo strategico è l’armonizzazione tra SPID e le identità digitali degli altri Paesi europei, in linea con il progetto di un ecosistema digitale interoperabile, in cui le credenziali di ciascun cittadino possano essere riconosciute reciprocamente in tutta l’Unione.
Infine, il piano prevede nuovi investimenti pubblici e privati per mantenere elevati standard di qualità e sicurezza, assicurando al contempo la stabilità di un servizio che rappresenta oggi una delle infrastrutture digitali più solide d’Europa.
Un’identità digitale sempre più matura
Il rinnovo di SPID segna l’inizio di una nuova fase di consolidamento: più attenta alla sostenibilità economica, alla protezione dei dati e alla semplificazione dell’esperienza utente.
L’Italia si conferma così tra i Paesi più avanzati nella gestione dell’identità digitale, con un modello che, pur nato per il settore pubblico, sta diventando sempre più un riferimento anche per il mercato privato e per la costruzione dell’identità europea del futuro.
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