L’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, con a capo l’avv. Simona Viola, ha ideato una proposta di legge con obbligo formativo, dopo aver vinto il concorso, per tutti i futuri magistrati di passare almeno 15 giorni in carcere tra i detenuti.
L’iniziativa è stata promossa insieme alla Fondazione Enzo Tortora, dall’Associazione Italiastatodidiritto e dalla Società della Ragione. Il testo della proposta di legge è stato redatto da docenti universitari e avvocati.
L’idea, comunque, non è del tutto nuova, poiché già nel 1983 Leonardo Sciascia avanzò una proposta simile sul Corriere della Sera.
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La proposta punta all’arricchimento della formazione della magistratura, grazie ad esperienze umane e culturali che possano aiutare i magistrati a svolgere la loro importante e delicata funzione.
Attualmente la proposta ha l’adesione soltanto di +Europa, ma verrà posta all’attenzione del Guardasigilli Nordio. Infatti, la proposta fa enunciata dallo stesso Nordio nel 2011 durante una conferenza a Palermo, promettendo che l’avrebbe realizzata se fosse diventato Ministro della Giustizia.
Per i futuri magistrati, dunque, sarà previsto un tirocinio di 15 giorni di carcere, per approfondire le tecniche da adottare per la mediazione dei conflitti e sperimentare misure alternative, oltre allo studio della letteratura del diritto penitenziario.
Il fulcro dell’esperienza consiste nel ricordare ai futuri magistrati che il loro lavoro non si risolve in un fatto puramente tecnico, poiché si parla di restrizione della libertà personale e sofferenza umana.
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